Storo saluta l’alpino Marchior 

L’ultimo reduce. Pierino Zontini aveva 97 anni ed era il più anziano del paese. Domani il funerale nella chiesa di San Floriano. Grassi: «Era un punto di riferimento per la storia locale»


Aldo Pasquazzo


Storo. Pierino Zontini (Marchior) aveva 97 anni ed era non solo il più anziano di Storo, ma anche l’ultimo dei reduci rimasti. Se n’è andato nel sonno dentro la sua casa alle 8,30 di ieri mattina, quando il figlio Francesco (l’altro è Maurizio) e la moglie se ne sono accorti. Pierino ha ancora un fratello, Luciano, che di anni ne ha 92.

Il funerale dell’ultimo reduce di Storo è stato programmato per domani pomeriggio, alle 14.30, dentro la chiesa di San Floriano. Gianni Grassi, con lui nella foto ma amico da sempre, racconta: «Nella seconda Guerra mondiale era stato prigioniero in un campo di concentramento in Polonia, tant'è che per noi alpini Pierino e sempre rimasto un punto di riferimento anche dal punto di vista storico. Ad accompagnarlo ci saremo tutti quanti, perché il Marchior (“scotum di famiglia”) era il nostro interlocutore più accreditato (assieme allo scomparso Attilio Canetti) nel raccontare di guerra e campi di concentramento».

Inizialmente Zontini faceva il calzolaio tant’è che fino a qualche anno fa, ma per hobby, effettuava risuolature ma solo per gli amici, lavorando nell’interrato di casa propria. In un secondo momento, Pierino Zontini aveva lavorato come operaio con la Garbaini Costruzioni di Condino e all'ultimo alla Sapes. Con la sua scomparsa se ne va un'altra figura che, in materia di testimonianze e di storia locale, su Storo sapeva e custodiva molto.

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