Stipendio “leggero”, sciopero alla Waris
Storo, gli operai lamentano problemi legati all’elemento perequativo. Pizzini: errore amministrativo
STORO. Sciopero su 2 turni ieri alla Waris di Storo. Le maestranze dell'impresa produttrice di pannelli fotovoltaici hanno incrociato le braccia lamentando problemi legati alle modalità di pagamento dello stipendio e dell'elemento perequativo da corrispondersi a giugno.
Queste le ragioni dello sciopero secondo i lavoratori che vi hanno aderito. Circa un mese fa la Rsu aveva concluso un accordo con l'azienda per rientrare della mensilità arretrata di aprile 2018, spalmandola sulle paghe fino al prossimo dicembre. Per il mese di luglio si era concordato di saltare la rateizzazione poiché a giugno nelle imprese come la Waris scatta per legge il pagamento dell'elemento perequativo (un adeguamento annuale del valore di 485 euro). Lo stipendio di giugno avrebbe dovuto essere erogato entro il 15 luglio (il 16 visto che il 15 cadeva di domenica). Lo scorso 13 luglio però i lavoratori della Waris lamentano di aver trovato nella bacheca delle comunicazioni aziendali un annuncio che li avvertiva che al lunedì successivo sarebbe stata pagata solo la metà della mensilità di giugno, e il resto saldato al 23 luglio. Da ulteriori verifiche le maestranze hanno scoperto che anche l'elemento perequativo sarebbe stato corrisposto solo al 25% venendo rateizzato nei mesi successivi, contravvenendo in tal modo all'accordo sindacale del mese prima. Per i lavoratori oltre al problema economico, queste modalità comunicative sarebbero indice di scarsa trasparenza da parte dell'azienda nel loro confronti. Stando agli stessi dipendenti, la partecipazione allo sciopero sul turno del mattino non sarebbe stata elevata, mentre le cifre dell'astensione dal lavoro sarebbero cresciute al 50% dei lavoratori impegnati sul turno pomeridiano di ieri.
Il punto di vista dell'impresa lo comunica il manager Ermanno Pizzini: «C'è stato un errore amministrativo di cui ci scusiamo - dice - entro il mese di luglio verrà pagato l'intero stipendio di giugno, mentre l'elemento perequativo verrà corrisposto per intero entro la prima settimana di agosto. Lo sciopero ci ha fortemente danneggiati perché l'impresa ha molti ordinativi da evadere e non possiamo permetterci pause. L'attuale proprietà è subentrata lo scorso novembre ed ha provveduto a recuperare parte delle mensilità arretrate, impegnandosi a portarsi in pari entro fine anno. Si tenga presente che nel 2015 Waris aveva fatturato 19 milioni di euro, mentre a fine 2017 era sceso a 4 milioni. Il nostro obiettivo per quest'anno è arrivare a 8-9 milioni di fatturato, e siamo all'interno delle previsioni, ma per farcela c'è bisogno di remare tutti nella stessa direzione».