Per il Cedis un 2018 da incorniciare
Il presidente Rossi e il nuovo direttore Pelanda hanno tracciato il bilancio
STORO. Piove poco. Per il Consorzio Elettrico di Storo dovrebbe essere un grosso problema. Del resto il "core business" del Cedis è la produzione di energia idroelettrica e senza acqua è difficile farne. A quanto pare però il Cedis riesce a far fronte anche alle condizioni più avverse, e, complice la felice risoluzione di una vecchia querelle legale, il bilancio 2018 chiuderà con quasi 2 milioni di utile.
«Dopo due anni di sofferenze abbiamo chiuso positivamente la questione dell'impianto fotovoltaico di Remedello - scandisce il presidente del Cedis Giorgio Rossi e mentre lo fa si capisce che si è tolto un bel peso dallo stomaco - era una situazione kafkiana per cui ci si contestava la mancanza formale di un documento che avrebbe potuto comportare la revoca di 5 anni di incentivi per un ammontare di oltre 2 milioni di euro. Fortunatamente siamo riusciti a risolvere la questione: un successo pieno grazie ad accordi fra noi, la Provincia di Brescia e il Gse. Abbiamo prodotto una serie di documenti alla Provincia di Brescia che hanno certificato che il Cedis era stato ininterrottamente il gestore dell'impianto di Remedello fin dal suo acquisto. Quindi la voltura dell'autorizzazione che ci era stata rilasciata senza valenza retroattiva di fatto questa valenza l'aveva. La mancanza era solo formale come riconosciuto proprio una settimana fa. Questo significa che sul bilancio di quest'anno ci saranno i 400 mila euro accantonati sul bilancio 2017 in previsione di eventuali sanzioni a nostro danno».
Un bel risultato che permette di guardare con serenità agli investimenti futuri. Prosegue infatti Rossi: «Prima di Natale abbiamo trovato l'accordo con la proprietà dell'Hotel Castel Lodron da cui a breve acquisteremo una centralina elettrica. Nei giorni scorsi abbiamo anche firmato un accordo con i 3 Consorzi di Miglioramento Fondiario del Comune di Storo. Esso prevede che sviluppiamo assieme degli impianti idroelettrici sul Chiese. Si creerà uno sbarramento sul fiume all'altezza della vecchia discoteca Barambana e un altro nei presi del ponte dei tedeschi. Dagli invasi risultanti si potrà anche attingere acqua per la campagna a un costo infrastrutturale inferiore a quelli previsti dai vecchi progetti del Cmf. Siamo fiduciosi che la Provincia ci dia i permessi perché c'è una legge provinciale che privilegia gli impianti ad uso promiscuo».
Quanto al dato complessivo del 2018: «Dal primo luglio scorso abbiamo un nuovo direttore, l'ingegner Massimo Pelanda - premette Rossi - nel 2018 la produzione è stata sopra la media, grazie alla pioggia di fine ottobre abbiamo fatto un ottimo novembre e un discreto dicembre. Risultati che se sommati ai 400 mila euro recuperati dalla vicenda di Remedello permetteranno al Cedis di avere utili vicini ai 2 milioni di euro prima del ristorino e dello sconto ai soci. Come è stato notatoi, l'anno scorso non è stato possibile distribuire ai soci uno sconto aggiuntivo. Rimedieremo dando il ristorno in parte sulla bolletta a compensare quanto non ricevuto nel 2018 e in parte come quote di capitale del Cedis».
I conti tornano e il Cedis torna ad assumere: «Ieri sera (giovedì ndr) è stato scelto il nuovo tecnico della parte elettrica, Melzani Lorenzo di Lodrone - conclude il presidente del Cedis, Rossi - stiamo inoltre valutando anche l'assunzione di un operaio».
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