Parco, il bilancio cresce di 152 mila euro
Il Comitato di gestione varia al rialzo le cifre della previsione di spesa grazie ai numeri in aumento delle attività estive
STREMBO. Rispetto a quanto programmato, nel bilancio di previsione per il triennio 2018-2020 del parco naturale Adamello Brenta sono stati contabilizzati 152mila 300euro in più.
La variazione, si tratta della seconda, è stata approvata a maggioranza dal Comitato di gestione riunitosi l’altra sera nel municipio di Strembo, presenti 41 dei 66 rappresentanti che lo compongono. Sul fronte delle entrate, sono le attività estive quelle che fan ben sperare. In “soldoni”, ci si aspetta più visitatori con conseguente maggiore vendita di beni e servizi nonché attività didattiche in crescita e aumento dei ricavi dal sistema della mobilità e dei parcheggi. Inoltre, previsti “nuovi” trasferimenti provinciali e, manna dal cielo, sponsorizzazioni a gonfie vele. C’è poi l’avanzo di amministrazione dello scorso anno che è stato messo a bilancio.
Sarà il consuntivo a certificare, su bianco, le incoraggianti prospettive, o a confutarle. Le spese correnti, invece, incidono su alcuni aggiustamenti riguardanti l’Irap, le imposte sul reddito, le anticipazioni del Tfr e le retribuzioni. Insomma, in gran parte, i costi del personale.
Per la ricerca scientifica sono a bilancio 43mila euro in più e altri 30mila per la formazione del personale che si occupa di ricerca ma anche per l’acquisto di ulteriore strumentazione scientifica.
Il capitolo investimenti sarà interessato “da un importante adeguamento”, così è scritto in una nota, del parco macchine. Uno spostamento di alcune poste da un capitolo all’altro del bilancio permetterà l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto per 155mila euro (autocarro per trasporto materiali, mini escavatore, automezzo di servizio per la squadra di operai che si occupa della gestione delle case del parco) ma anche l’adeguamento del sito internet che prevede la traduzione dei contenuti in inglese e tedesco, perlomeno.
Il parco naturale Adamello Brenta è la più vasta area protetta del Trentino, ampia oltre 620 chilometri quadrati e comprende i gruppi montani dell’Adamello e del Brenta separati dalla val Rendena e compresi tra le valli di Non, Sole e Giudicarie. E’ interessato da diversi laghi e ghiacciai, seppur in ritirata, come molti altri. Il punto più basso si trova a 477 metri di quota, il più alto a 3558. Le prime voci che richiedevano la costituzione del parco si levarono agli inizi del XX secolo. Di fatto, poi, venne istituito nel 1967 quando la Provincia di Trento, dentro il Piano urbanistico, era l’epoca di Bruno Kessler alla presidenza della giunta provinciale, istituì due parchi provinciali, l’Adamello Brenta e quello di Paneveggio Pale di San Martino. Nei suoi confini, ma anche oltre, vi circola l’orso, lo stambecco e altre specie di ungulati, la marmotta. Circa un terzo della superficie del parco è ricoperta di boschi e foreste. Le latifoglie dominano le zone più basse, abeti rossi, larici e pini cimbri le più alte. (pa.pi.)