«Liberati campi pubblici per riportare trasparenza»
Storo, il sindaco Turinelli spiega: «Era una promessa elettorale, più democraticità nella selezione degli affittuari». Chi fosse interessato ha tempo fino all’1 marzo
STORO. In questi giorni il Comune di Storo ha pubblicato 4 avvisi di manifestazione d'interesse per terreni agricoli di proprietà comunale, Asuc ed ex ECA (un ente benefico ora estinto). Si tratta di fondi per svariati ettari, anche di pregio. La decisione è destinata a far rumore a Storo. Molti di questi terreni erano infatti stati affidati da decenni sempre alle stesse famiglie, cui ora potrebbero succedere agricoltori diversi. Una scelta che il sindaco Turinelli rivendica così: «Abbiamo mantenuto fede ad un altro impegno scritto nero su bianco nel nostro programma elettorale e nelle linee di indirizzo approvate all'unanimità in consiglio comunale. Riportare criteri di trasparenza, pubblicità e democraticità nella selezione degli affittuari dei terreni del comune».
Signor sindaco, cosa avete fatto con i campi pubblici di Storo?
Quando nel 2015 ci siamo insediati abbiamo trovato una situazione erano emessi dei ruoli di pagamento per le varie affittanze agrarie e abbiamo ritenuto di regolarizzare i contratti in essere con chi li aveva.
Prima non erano in regola?
Non c'erano contratti con ciascun proprietario. Uscivano i mandati di pagamento e la gente li pagava, come è consentito dalle convenzioni agrarie. Il problema del pagare il ruolo e basta è però che non si capisce fino a quando dura quel contratto e l'amministrazione pubblica ha il dovere di regolarizzare la situazione, stabilendo in chiaro oneri e doveri delle parti, altrimenti si finisce ad avere assegnatari di un bene pubblico vita natural durante, come in effetti accadeva. Qualcuno ci ha fatto presente che è in possesso di certi terreni da 30 anni e adesso non ritiene giusto rischiare di perderli, ma proprio per questo era il caso di stabilire dei punti fermi.
Di cosa parliamo, in termini concreti?
Parecchi ettari di terra. Ci sono fondi di buona consistenza, alcuni dei quali presentano colture pregiate. Riteniamo che tutti siano appetibili e consentano di produrre reddito per chi li vorrà coltivare.
I costi degli affitti risultano più che raddoppiati. Come mai?
Il prezzo non lo decide il sindaco, ma deriva da un criterio provinciale. Al termine della scorsa annata agraria abbiamo avviato la procedura per dare a tutti l'opportunità di accedere all'affitto di questi terreni pubblici. Per stabilire un canone d'affitto siamo andati a vedere su che base erano emessi i ruoli precedenti, scoprendo che questa base non c'era. Allora abbiamo chiesto all'ufficio tecnico di attivarsi. È stato sentito il Servizio Agricoltura della Provincia che ha fornito il criterio di calcolo per i terreni della piana storese e su questa base è stata effettuata la stima. In media più del doppio dei ruoli precedenti.
Cosa succede ora?
Chiunque sia interessato ai terreni in questione può segnalarlo in Comune entro le 12 del primo marzo. Se ci sarà un solo pretendente si andrà all'accordo sulla base degli importi stabiliti. Se per lo stesso terreno ci fosse più di un interessato invece si andrà ad un confronto fra le parti, agendo nell'interesse dell'ente pubblico. Posso aggiungere che già più di una persona ha presentato le proprie richieste per i terreni al protocollo.