La forza del vento ha sradicato gli alberi 

Storo, le forti raffiche di giovedì sera hanno piegato le piantine di fragole, divelto tubolari e strappato i teli di protezione


di Aldo Pasquazzo


STORO. Le forti raffiche di vento e pioggia che si è riscontrata giovedì sera, a sud di Storo, qualche danno lo ha creato. Ieri la conta dei danni. Fortunatamente, le colture minori, fragole in particolare, sono state marginalmente lesionate anche se inizialmente si temeva molto ma molto peggio. Ad un mese e poco più dall'inizio del raccolto sembra che il frutto non sia stato compromesso. Le piante si sono piegate per la forza del vento, ma i fiori hanno resistito. In concomitanza delle forti raffiche, sempre nella zona dei Roc, si sono sradicati alcuni alberi. Nelle immediate adiacenze dell’abitazione di Aurelio Bernardi il vento ha strappato le radici di una grossa pianta scaraventandola ai margini della strada. «Mia nuora - racconta la moglie di Aurelio - con i figlioletti si era allontanata da pochi istanti per dirigersi in paese allorché dov'era parcheggiata la vettura è avvenuto il fatto. Se avesse tardato la partenza...»

Grosso spavento anche per Basilio Zontini, che abita poco distante. «Stavo cercando di chiudere il basculante del garage quando - racconta il pensionato - sono stato avvolto da un'ondata di vento che prima di allora non avevo mai riscontrato nella mia vita. Sembrava un vero e proprio finimondo anche se durato pochissimo».

Giovanni Giacomolli e la moglie Sandra Galante ieri mattina erano alle prese dentro quel suo fragoleto. «Tanta fatica ed eccoci qui a contare i danni, purtroppo non siamo coperti da nessuna forma assicurativa. Le raffiche di vento hanno divelto e piegato buona parte di tubolari destinati a sostenere i teli sopra la piantagione che si estende per 3.000 metri quadri. Quando abbiamo creato tutto l’impianto abbiamo speso circa 30 mila euro per garantire quelle protezioni che ora dovranno essere sostituite», spiegano ambedue. Meno pesante sembra essere la situazione nel podere degli Armanini, i cui impianti di fragole sono distanti un centinaio di metri dall'area ecologica del Centro raccolta materiali).

Vigilio Giovanelli, presidente di Agri 90, è preoccupato: «Un anno fa eravamo qui a contare i danni su mais e patate ora è la volta degli impianti che riguardano due nostri associati. Solo due settimane fa – aggiunge il numero uno dei contadini – proprio qui ad Agri 90 Andrea Berti di Codipra e Gregorio Rigotti del Servizio agricoltura della Provincia avevano tenuto un incontro al fine di sollecitare gli agricoltori a tutelarsi medianti polizze assicurative di fronte a simili calamità che quasi annualmente siamo oramai soliti riscontrare». «La prevista ricognizione di tecnici provinciali - conclude Giovanelli - prevista per ieri avverrà nei primi giorni della prossima settimana anche dal fatto che solo allora si avrà modo di valutare con certezza eventuali danni alle culture ad un mese dal raccolto».













Scuola & Ricerca

In primo piano