Erika Eis a gonfie vele: 90 mila krapfen 

Fiavé, la proprietà ha messo a regime, ben prima di ottobre, la nuova linea produttiva. Investendo 7 milioni di euro


di Graziano Riccadonna


FIAVÉ. Nuova linea produttiva dei krapfen tirolesi, frittelle arcuate (da “uncino”) ripiene di marmellata o crema spolverata di zucchero. Ben prima dell’ottobre annunciato, l’industria dolciaria Erika Eis ha dato inizio nel nuovo stabilimento di Fiavé ai krapfen, con una produzione giornaliera di 90 mila pezzi destinati al mercato nazionale, ma anche a quello americano, con il quale è stato siglato un importante contratto. La produzione di krapfen porta Erika Eis nell’empireo della produzione, al primo posto davanti al colosso GS Bologna, specializzato nel fritto. Un primo posto che crea il raddoppio dell’occupazione in quel di Fiavé, dagli iniziali 15 addetti agli attuali 35, con il potenziale aumento degli altri due rami Erika, gelati e dolci, pari a un dieci per cento.

La società Erika Eis - presente a Fiavé dal 1995 - fa sul serio e lo scorso mese di luglio ha attuato il trasferimento nel vecchio caseificio di Fiavé, lasciato da Latte Trento e spostato a Gardolo. Il caseificio, un ecomostro urbanistico a est del paese, si è convertito in avanzata azienda dolciaria, dopo che la linea mozzarelle e spressa è stata smontata.

In questa prospettiva procedono veloci i lavori di allestimento dell’ala dei nuovi uffici, bistrot, area conferenze, area masterchef e museo del latte e tradizioni locali. «Per tutti i lavori, sia di adeguamento strutturale che di impiantistica macchinari, abbiamo cercato di appaltare ad aziende locali – sottolineano sia Luciano Degli Esposti che Alberto Bertolini, i due soci Erika Eis - Per cui studi tecnici, opere murarie, impianti elettrici, impianto termoidraulico, resine e pavimentazioni, impianto di produzione krapfen ci siamo avvalsi di aziende giudicariesi o trentine». In usufrutto per 30 anni gli spazi finora occupati dal caseificio si prestano a compiere il grande salto nell’industria dolciaria e gelatiera.

Come ci spiega Luciano Degli Esposti, amministratore delegato, Erika investe a regime 7 milioni di euro per avviare il nuovo ciclo produttivo di krapfen su scala nazionale, divenendone il primo produttore. Questo grazie anche alla collaborazione di Comune e Provincia. Completato il trasferimento da Fié allo Sciliar, l’altro ramo aziendale Erika Eis, senza alcun licenziamento («Era un nostro preciso intendimento – precisa Luciano Degli Esposti - quello di riassumere in azienda i 7 lavoratori altoatesini»), ora tutta la produzione è trentina, legata al nuovo stabilimento di Fiavé. Anche la capiente cella frigorifero a -27 per 1350 bancali di surgelato è funzionante.

L’aspetto esterno è in attesa: «Sicuramente provvederemo a una sistemazione in linea con l’edificio tradizionale – assicura Alberto Bertolini - Dal punto di vista ambientale è usato metano, la cella per raffreddamento usa ammoniaca evitando gas colpevoli del buco dell’ozono».













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