«Cuore puro, vivremo anche per te» 

Una folla immensa ha reso omaggio ieri al sedicenne. Nell’omelia anche lo struggente messaggio dei suoi genitori


di Stefano Marini


TIONE. Una folla enorme si è riunita ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Tione per dare l’estremo saluto a Marco Boni, lo sfortunato sedicenne scomparso a Riva del Garda lo scorso febbraio, il cui corpo esanime è stato restituito dalle acque del lago solo pochi giorni fa. Per dare un’idea del numero di amici, compagni o semplici conoscenti che hanno partecipato, basterà dire che già alle 14 ha iniziato a formarsi una lunga fila di persone che volevano porgere le condoglianze ai familiari e dare l’addio a Marco. La coda si è ben presto estesa fuori dalla chiesa e non ha dato alcun cenno di terminare fino alle 15 quando il parroco di Tione, don Ferdinando Murari, ha chiesto a tutti di scioglierla in modo da permettere alla funzione di prendere il via, di fronte a una pieve davvero gremita in ogni ordine di posto.

Per ricordare Marco e dare un segno di speranza ai suoi familiari don Ferdinando ha scelto parole semplici e dirette: «Questo è il momento del silenzio, della riflessione e della preghiera, è il momento per stare vicini a chi soffre, è il momento del ricordo. La vita è una cosa meravigliosa. Quando nasce è carica di entusiasmo e fiducia. Abbiamo progetti, sogni, si pensa al futuro e man mano che si cresce vediamo queste potenzialità realizzarsi. A volte però qualcosa si rompe e allora subentrano delusione, sconforto, rancore. Ci si sente soli. Si provano incertezza ed inquietudine. È quello il momento di farsi accompagnare dal Signore. Egli parla anche con la voce delle persone che ci sono vicine. In ciascuna c’è Dio. Nel momento del dolore, se puntiamo solo sulle nostre forze rischiamo di rimanere schiacciati. Affidiamoci dunque al Signore affinché ci aiuti a dare senso e valore alla nostra vita».

Nell’omelia il parroco di Tione ha voluto inserire la lettura della missiva d’addio scritta a Marco dai suoi genitori. Parole che tratteggiano il ritratto del ragazzo e danno il senso della profondissima perdita subìta. Marco è ricordato dai genitori come «un ragazzo dagli interessi infiniti, soprattutto umanistici, pittura, letture, giochi di carte, storia di Tione e delle Giudicarie». I familiari di Marco Boni hanno potuto recuperarne il diario, nel quale il giovane aveva già appuntato tutta una serie di attività da svolgere durante la prossima estate. Gite in montagna. Letture da affrontare. Visite a storici locali per approfondire le vicende delle terre in cui viveva. Amici da invitare a casa. Scampagnate per i boschi alla ricerca di funghi. Un lungo elenco di progetti cancellati da un destino che pare senza senso. La lettera dei genitori di Marco si conclude così: «Marco, anima generosa, coraggiosa, cuore puro. Vivremo in tre anche per te. Ci guidano la bellezza e il mistero della vita».

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