Ceis, turni di reperibilità insostenibili: «Sciopero» 

Le organizzazioni sindacali Uiltec e Flaei annunciano lo stato di agitazione e chiedono un immediato incontro di “raffreddamento” con la dirigenza 


di Stefano Marini


GIUDICARIE ESTERIORI. Scioperi in vista per il Consorzio Elettrico Industriale Stenico (Ceis). Con un comunicato inviato ieri le organizzazioni sindacali Uiltec-Uil e Flaei-Cisl hanno annunciato la messa in stato di agitazione delle maestranze del Ceis. All'origine della decisione la frequenza dei turni in reperibilità imposta ai lavoratori e ritenuta insostenibile dai sindacati.

«Lavorare nel settore elettrico implica degli obblighi nei confronti della comunità - scrivono Uiltec-Uil e Flaei-Cisl nel loro comunicato congiunto - uno di questi è di mantenere sempre e comunque in funzione la rete elettrica, di modo che nessuno debba ritrovarsi senza energia, magari la sera o la domenica, dovendo aspettare il lunedì mattina perché venga ristabilita. Per far sì che eventuali guasti o problemi vengano risolti in modo tempestivo, a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, i lavoratori del servizio elettrico hanno turni di reperibilità durante i quali sono a disposizione. Al Consorzio Elettrico Industriale Stenico erano previsti dei turni di reperibilità ogni quattro settimane, ma già dal 2007 il numero era sceso a tre, questo significa meno tempo tra un turno di reperibilità e l'altro, fino all'inizio del 2018, quando il numero è sceso a due, cioè una settimana di reperibilità ogni due. Dal 2007 i lavoratori si sono dimostrati più che responsabili nei confronti dell'azienda, sobbarcandosi i turni di reperibilità delle persone mancanti, ma ora, passano metà del loro tempo lavorativo in reperibilità, questo vuol dire essere sempre a disposizione, sempre nei pressi dell'area di competenza, a qualsiasi ora, qualsiasi giorno (festività comprese) con un condizionamento della propria vita ormai insostenibile, pena l'interruzione di un servizio vitale per la comunità. Dopo dieci anni di sacrifici, l'unico risultato ottenuto con l'azienda, è stato una proposta di soluzione del problema inaccettabile, un irrigidimento dell'azienda stessa negli incontri con le Organizzazioni Sindacali, le quali oltre a difendere i diritti dei lavoratori, hanno cercato di trovare soluzioni che fossero funzionali anche per il Ceis, che dopo tutti questi anni di sacrificio dei propri operatori, non ha voluto in nessun modo riconoscere i loro sforzi. I lavoratori non riuscendo più a sostenere una condizione del genere hanno quindi deciso di aprire uno stato di agitazione richiedendo un incontro a breve all’azienda e auspicandosi di trovare una soluzione responsabile del problema».

Per far rientrare lo stato di agitazione le associazioni sindacali chiedono un "incontro urgente di raffreddamento" alla dirigenza del Ceis, in assenza del quale darebbero seguito agli scioperi.

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