Si incatenano per protesta alle inferriate del Comune
Castello - Molina, Federico Pichler titolare della “Estrazioni Fiemme” ieri mattina ha attaccato la giunta per il progetto di smantellamento della sua azienda
CASTELLO DI FIEMME. Singolare protesta ieri mattina davanti al municipio di Castello dove il titolare dell’azienda “Estrazioni Fiemme” Federico Pichler insieme a un dipendente con famiglia si sono incatenati alle inferiate della finestra dell’edificio per protestare contro il Comune che intente portare avanti il progetto di demolizione e smantellamento delle loro attrezzature e il ripristino a loro spese dell’area dove sorge la loro azienda sulle rive del lago di Stramentizzo.
«Dopo la diatriba lunga ormai 20 anni – attacca arrabbiato il titolare dell’azienda Federico Pichler – ho deciso di protestare in quanto ho chiesto la possibilità di procrastinare i termini di questa ordinanza che ci penalizza pesantemente e ci impedisce di lavorare. Chiedo alla Provincia di valutare insieme ai tecnici una seria e decorosa risoluzione di questa annosa vertenza. Spero che la nuova Giunta provinciale ora guardi a questo problema della delocalizzazione della nostra azienda con occhi e volontà nuova non seguendo le direttive dei poteri forti e delle lobby e poteri politici ormai tramontati. Anche perché - ha aggiunto Federico Pichler - il Comune di Castello - Molina ha sottoscritto insieme a noi un accordo di delocalizzazione firmato ancora dal sindaco Adriano Bazzanella nell’intento di trasferirci in’un’area di Cogol, sulla quale in passato sono state seppellite tonnellate di immondizie».
I titolari dell’azienda “Estrazione Fiemme”, come ha sottolineato il padre di Federico, Werner Pichler, consigliere comunale di Castello-Molina - avevano chiesto anche al Comune di trasferire la loro attività estrattiva e di lavorazione di inerti nella zona artigianale di Ruaia.
«Questo però ci è stato negato - ha detto il consigliere comunale - e noi ci troviamo ora a dover fare i conti anche con i nostri dipendenti che rischiano di perdere il lavoro. Questo non è giusto».
Nel tazebao a fianco delle due persone incatenate sono stati sintetizzati i motivi della loro protesta, con toni piuttosto accesi. Nelle prossime ore è attesa la replica da parte dell’amministrazione locale sulla protesta.
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