Ristoranti nelle vecchie carrozze 

Il progetto per i vecchi vagoni della Ora-Predazzo, da collocare lungo la ciclabile 



VAL DI FIEMME. Sono giunti a destinazione nei giorni scorsi i primi due trasporti speciali partiti da Casella (Genova). E così alla stazione di Ora è arrivata una carrozza viaggiatori della ferrovia Domodossola Locarno. Si tratta di materiale rotabile da anni dismesso sulla linea ferroviaria Genova Casella che è stato salvato dalla demolizione per essere invece inserito nel progetto museale della ex ferrovia della Valle di Fiemme. Seguiranno poi altri due trasporti speciali che saranno composti da altre carrozze dismesse e costruite nel periodo storico della Ora-Predazzo. In parallelo il Gruppo di lavoro che si dedica al progetto museale si sta attivando per preparare il percorso che dovrà portare al restauro delle quattro rotabili. Una volta terminati i lavori esse verranno donate ai 4 comuni che hanno chiesto di ospitarle sul proprio territorio: Ora, Montagna, Castello-Molina, Predazzo.

Una delle ipotesi più gettonate è quella di trasformare le tre carrozze in vagoni ristoranti da posizionare in sintonia con la ciclabile che si sviluppa tra Ora e la Valle di Fiemme. Nel tratto storico ferroviario avrà un contenuto di questo taglio mentre sul tema della mobilità dolce andrà a coinvolgere progressivamente la Val di Fassa e la Val di Cembra per fare rete con le vie ciclabili. Da qui il concetto di gemellare le Dolomiti, la Bassa Atesina, il Lago di Caldaro e legare tra di loro le Valli dell’Avisio. Al di là delle Alpi, musei all’aperto come quello sognato per la Ora-Predazzo a fronte di 1 euro investito ne generano 20 in ritorno sul territorio creando in parallelo occupazione. «A ciò - afferma Massimo Girardi di Transdolomites - aggiungiamo la nostra convinzione che una tale iniziativa potrà contribuire in futuro a incidere positivamente su una promozione turistica dei territori per un prolungato periodo dell’anno. Un grazie va alla Regione Liguria che ha donato le quattro carrozze, Andrea Martinelli dell'Associazione Amici della Ferrovia Genova-Casella, l’ingegner Diego Ricci di Amt Genova, i Comuni della Bassa Atesina e della Valle di Fiemme che hanno aderito all’idea del museo ferroviario. Una citazione di merito a Ferdinando Stanta consulente del settore dei trasporti ferroviari, Mirella Piazza vicesindaco di Castello Molina e Roland Pichler sindaco di Ora per la costante collaborazione». Ma c’è una parte delle vecchia ferrovia fiemmese che continua a vivere in Liguria sulla Genova -Casella. Si tratta della elettromotrice A1 che è uscita da un grande lavoro di restauro e che proprio da oggi sarà operativa. (l.ch.)













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