Ospedale, nuovo pressing dei sindaci sulla Provincia
Promemoria alla giunta. Punto nascite: riaprire subito con i medici “gettonisti” Pronto soccorso: la riqualificazione tarda. Centro salute mentale: va potenziato
CAVALESE. Sono ancora molti i problemi all’interno dell’ospedale di Cavalese che attendono una soluzione definitiva da parte della giunta provinciale. E così venerdì i sindaci di Fiemme hanno inviato un articolato promemoria al presidente Ugo Rossi, all’assessore provinciale Luca Zeni e al direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon. Oltre al Punto nascite, sul punto di riaprire i battenti (purché venga trovato il personale), la sollecitazione dei sindaci riguarda anche il Pronto soccorso e il Centro di Salute mentale. Ma ecco le specifiche richieste dei sindaci.
«Da anni ci troviamo continuamente a sollecitare la riqualificazione del Pronto soccorso - scrivono i sindaci - ricevendo altrettante costanti rassicurazioni da parte vostra. Nell’incontro di giugno ci era stata data garanzia della loro realizzazione prima della stagione invernale. Ad oggi purtroppo nessun seguito a tale promessa, sembra addirittura non sia nemmeno iniziata la progettazione». I sindaci lamentano anche il deludente funzionamento del Centro di salute mentale: «Segnaliamo da tempo - sottolineano i sindaci - la necessità di un potenziamento dell’organico soprattutto medico per garantire assistenza ai pazienti e i punti di riferimento per le loro famiglie. Da un colloquio con il dottor Gasperi e il dottor Nardelli è emerso che sono in corso le procedure per l’assunzione di uno specialista sul distretto, che dovrebbe supportare anche il Centro di Cavalese. Noi vogliamo sollecitare tale iter per arrivare in tempi brevi al completamento dell’organico».
Nel loro documento i sindaci sottolineano però a gran voce soprattutto la riapertura del Punto nascite, supportata ora anche dall’ottenimento della deroga da parte del Ministero. «In questi mesi - ribadiscono - si è avuta la sensazione che a livello provinciale e nazionale vi sia l’effettiva volontà di mantenere la promessa di riapertura. Sono stati fatti dei lavori ed è giunta notizia del via libera definitiva da parte del Percorso Nascite Nazionale, ma purtroppo non è stata ancora indicata una data certa. Un punto nascite chiuso - aggiungono - non è certo una meta appetibile da parte dei partecipanti ai concorsi banditi per reperire il personale necessario. Non riusciamo veramente a comprendere come mai non si riapra subito, avvalendosi degli stessi gettonisti per coprire temporaneamente le figure mancanti. Questo passo consentirebbe di procedere contestualmente all’espletamento dei concorsi, garantendo al nostro ospedale l’appetibilità che merita anche dal punto di vista professionale».
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