«Nessun calo di interventi chirurgici» 

Luca Nardelli, coordinatore dell’integrazione Ospedale-Territorio: mantenuta la precedenza alle urgenze del punto nascite


di Luciano Chinetti


CAVALESE. «Siamo solo all’inizio, ma i tempi della sanità slegati dai tempi politici hanno bisogno di tempo: tempo per valutare il vero impatto dei cambiamenti effettuati e della nuova turnistica di personale e tempo per organizzare bene le cose. Una volta sicuri di ciò, avvieremo alcuni nuovi servizi per i nostri pazienti, ma già oggi io credo ci sia motivo di essere cautamente soddisfatti». È questo il commento del dottor Luca Nardelli, coordinatore dell’integrazione Ospedale-Territorio per le Valli dell’Avisio, con cui la presidente dell’associazione “La voce delle Donne” Maria Elena Gianmoena ha tenuto in questi giorni un incontro per approfondire quali sono i servizi a disposizione delle donne di Fiemme, Fassa e Cembra. Il dottor Nardelli ha peraltro fornito dati incoraggianti: «Nonostante la preoccupazione verso un possibile calo di interventi chirurgici, non si rilevano ad oggi numeri inferiori per la chirurgia ortopedica, ginecologica e generale rispetto all’anno scorso - ha rimarcato gli interventi sono tutti programmati nelle sale chirurgiche a disposizione, mantenendo comunque la precedenza alle urgenze del punto nascite. Oggi - ha aggiunto - c’è la presenza di 6 anestesisti organizzati in turnistiche, come richiesto dal protocollo per il punto nascite, l’attenzione alle terapie per il dolore e le possibilità di intervenire anche oltre all’orario mattutino come in realtà avveniva prima, è aumentata in modo veramente significativo». Ma che cosa significa in termini pratici tutto questo? «Che è possibile, previa richiesta del medico di base - ha detto Nardelli - avvalersi della professionalità degli anestesisti per avviare tutti quei percorsi che mirano a attenuare il dolore in caso di traumi importanti o cronicizzati. Fino a qualche mese fa avviare una terapia vicino casa era impossibile, bisognava rivolgersi a Trento».

Oltre alla reperibilità continua di 3 anestesisti, a Cavalese ora ci sono anche 6 pediatri. Avere la loro presenza fisica in ospedale è una certezza sotto molti punti di vista: una sicurezza per le partorienti e per i neonati ovviamente, contando anche le loro specializzazioni in neonatologia, ma anche per tutti i bambini e per i loro pediatri del territorio, che possono avere un riferimento di continuità in caso di emergenze, anche in pronto soccorso. E per i servizi di ginecologia? «Ad oggi i servizi offerti dal reparto, grazie ai ginecologi del team e alle sempre eccellenti ostetriche, proseguono ancora più potenziati. Come anticipato, la nostra priorità sul territorio, congiunta alla medesima attenzione del reparto della dottoressa Fabrizia Tenaglia, è quello di garantire i massimi standard di sicurezza in questo momento, in attesa di riesaminare il contesto una volta che verrà ultimata la sala chirurgica dedicata, potenziato il pronto soccorso e le attrezzature diagnostiche come la Risonanza magnetica».

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