Nelle stalle delle due valli più di undicimila animali 

Il “bilancio” di Varesco, presidente allevatori di Fiemme e Fassa, in occasione  della mostra autunnale delle manze. Altro richiamo sulla pericolosità del lupo


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Oltre una cinquantina di aziende agricole di Fiemme e Fassa hanno dato vita sabato 29 settembre a Masi di Cavalese alla mostra autunnale delle manze. Alla rassegna hanno preso parte esemplari delle quattro razze: la Bruno alpina, la Grigio alpina, la Pezzata rossa e la Frisona. Alle 10, nella grande area delle feste campestri, ha preso il via la rassegna con le valutazioni fatte dai 4 esperti Ploner, Tonietti, Sighel e Cola che hanno poi stilato la classifica di merito.

Per la Grigio alpina il primo posto è stato assegnato alla giovenca “Mara” dell’azienda agricola Maso Snaider di Carano, al 2° posto si è classificata “Getria” di Robert Dellagiacoma di Moena, mentre al 3° posto si è piazzata “Belen” dell’azienda agricola di Marco Degiampietro di Cavalese.

Per la Bruno alpina 1° posto per la giovenca di Lodovico Defrancesco di Moena, seguita da quella del Maso Snaider di Carano e da quella dell’azienda agricola di Antonio “Zaluna” Bosin di Predazzo.

Per la Pezzata rossa 1° posto per la giovenca di Valentino Bosin di Predazzo, seguito da quelle di Virginio Gabrielli e di Fabio Dellagiacoma di Maso Lena di Predazzo.

Per la razza Frisona 1° posto per la manza dell’azienda agricola di Maurizio Masocco di Cavalese, seguito da quelle di Virginio Gabrielli di Predazzo e dell’azienda La Negritella di Maso San Pellegrino di Moena.

Molto atteso e significativo è stato anche il momento della premiazione, caratterizzato dai saluti del presidente della Federazione provinciale allevatori Mario Pezzi, dell’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, della delegata del Comune di Cavalese Marilena Masocco e del consigliere provinciale Graziano Lozzer.

Nell’intervento di saluto del presidente degli allevatori di Fiemme e Fassa Mauro Varesco “Snaider” di Carano, sono stati evidenziati alcuni dati interessanti sulla consistenza delle stalle delle due vallate: 4.500 bovini alpeggiati, 6.500 ovini, 400 equini sulle 60 malghe presenti per una superficie totale di 7.200 ettari.

Nell’occasione il presidente Varesco è tornato di nuovo sul grosso problema dell’insicurezza degli alpeggi a causa dal lupo. «Se non si troveranno soluzioni radicali ed efficaci- ha detto Varesco – c’è il rischio concreto dell’abbandono delle malghe in quota con una serie di ripercussioni negative sull’attività zootecnica. Ci auguriamo che il ministro Costa – ha concluso il presidente degli allevatori - possa cambiare idea sulla legge proposta dalla Provincia e accetti l’invito dell’assessore Dallapiccola di venire a visitare qualche malga per rendersi conto di persona dell’impossibilità di costruire recinti per il lupo nella stragrande maggioranza degli alpeggi».













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