La Ual contraria: «Deriva perniciosa per questioni elettorali»
SÈN JAN. “Noi consiglieri del Gruppo UAL – si legge nel documento consegnato al segretario Nardin dal consigliere Ual Manuel Farina prima di abbandonare l’aula del Consei martedì sera - non possiamo...
SÈN JAN. “Noi consiglieri del Gruppo UAL – si legge nel documento consegnato al segretario Nardin dal consigliere Ual Manuel Farina prima di abbandonare l’aula del Consei martedì sera - non possiamo che prendere le distanze e manifestare aperta contrarietà alla mozione. Giudichiamo il testo privo di fondamento, inesatto nei contenuti, superficiale nella sostanza e prettamente strumentale sotto il profilo politico poiché teso a creare inopportune tensioni, incomprensioni e aprire conflitti istituzionali tra il Comun General de Fascia e le istituzioni provinciali”.
Sul metodo i Consiglieri ritengono che non si sarebbe dovuta fare una mozione, che sottolinea un’inerzia del Comun general, ma chiedere alla Procuradora e al Consei de Procura di intraprendere autonomamente quelle azioni oggetto di sollecitazione.
“Sul merito della mozione - prosegue il documento della Ual - si tratta di questioni che riguardano iniziative già in itinere da anni. Il progetto di alta formazione è depositato in Comun general dal 2012 e l’attuale Assessore competente, ha più o meno esplicitamente minacciato di togliere il proprio sostegno alla proposta, manifestando l’intenzione di perseguire un’ipotesi diversa, coinvolgendo altri istituti universitari ed altri soggetti, con l’unico risultato di mettere a repentaglio il successo finale di tale progetto e che, in merito alla scuola, meriterebbe forse riprendere la recente lettera del Presidente del Consiglio d’istituto che rivela, tra l’altro, il rifiuto della convocazione del Consei General per l’educazion e la Formazion da parte dell’Assessore del Comun General. In sostanza – concludono Farina e gli altri consiglieri Ual - dispute che dovrebbero rimanere nell’ambito del confronto politico vengono sistematicamente trasformate in pretesto per aprire conflitti istituzionali e non ci sentiamo di assumerci, neppure indirettamente, la più piccola parte di responsabilità per le conseguenze di ciò. Non partecipiamo a questa discussione che consideriamo una deriva perniciosa perché tende a piegare le istituzioni alle ragioni contingenti della politica e delle campagne elettorali”. (v.r.)