La Grande Guerra raccontata ai camminatori
Moena. Sono apparsi i primi pannelli informativi relativi alle aree della Grande Guerra da visitare seguendo il Sentiero della Pace in Valle di Fassa. «Le strutture saranno gradualmente installate su...
Moena. Sono apparsi i primi pannelli informativi relativi alle aree della Grande Guerra da visitare seguendo il Sentiero della Pace in Valle di Fassa. «Le strutture saranno gradualmente installate su tutto il territorio, un valido contributo alla conoscenza del nostro patrimonio storico» spiega Michele Simonetti, curatore, insieme a Mauro Caimi, della mostra “La Gran Vera” realizzata al Navalge di Moena.
La parte sinistra del pannello narra ai visitatori come la Valle di Fassa sia uno straordinario “parco della memoria”. Oltre alle strutture musearie che ne conservano la testimonianze, il territorio offre la possibilità di visitare i luoghi segnati dagli eventi bellici: trincee, fortificazioni, ricoveri in alta montagna. Nella cartina di destra, personalizzata per ogni zona (bassa, media e alta valle), individua i percorsi e le località che meritano una visita. Il Sentiero della Pace è un percorso escursionistico lungo 520 chilometri che collega lo Stelvio con la Marmolada lambendo il lago di Garda. Il sentiero segue fedelmente la linea di combattimento tra i soldati austro – ungarici e italiani ed è composta da otto segmenti che vanno dal Tonale alle Valli di Fiemme e Fassa.
«L’idea di unire con un lungo cammino le zone di guerra – spiega ancora Simonetti – è stata una grande intuizione, ma con il tempo ha perso interesse. Con questa operazione, che coinvolge tutta la Valle di Fassa, puntiamo a rilanciare il cammino che si snoda in un territorio di grande bellezza e varietà. La presenza contemporanea di poli museali e luoghi che ancora conservano tracce di quella terribile guerra è un binomio che crediamo vincente, sia dal punto di vista culturale che, più in generale, turistico». Si attende con fiducia anche l’intervento di privati che potrebbero ricavare nel vecchio Ospizio al passo San Pellegrino (ormai un rudere) una struttura di accoglienza per gli escursionisti e luogo di memoria.