Il tedesco si impara in Bassa Atesina
Val di fiemme. Sono 54 gli iscritti alle settimane linguistiche estive che anche quest’anno vengono proposte dalla Comunità Territoriale della Val di Fiemme e dalla Comunità Comprensoriale Oltradige...
Val di fiemme. Sono 54 gli iscritti alle settimane linguistiche estive che anche quest’anno vengono proposte dalla Comunità Territoriale della Val di Fiemme e dalla Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina, nell’ambito di un protocollo d’intesa firmato nel 2013. Gli alunni di prima e seconda media degli istituti comprensivi della Valle di Fiemme, suddivisi in due turni di due settimane ciascuno (dall’8 al 19 luglio e dal 22 luglio al 2 agosto), parteciperanno in Bassa Atesina ad attività in tedesco con insegnanti madrelingua. Il programma prevede al mattino lezioni e al pomeriggio proposte di vario tipo, come cacce al tesoro, palestre di arrampicata, visite a castelli, escursioni, tuffi in piscina e, per concludere, una grigliata. A seguire i ragazzi saranno anche quest’anno gli operatori del centro giovanile Jugenddienst Unterland di Egna, in collaborazione con l’accompagnatore Corrado Menegatti.
Nei giorni scorsi sono stati presentati ai genitori degli iscritti i dettagli dell’iniziativa. Erano presenti il vicepresidente della Comunità Territoriale della Val di Fiemme Michele Malfer, il presidente della Comunità Comprensoriale della Bassa Atesina Edmund Lanziner, gli educatori e le insegnanti degli istituti comprensivi coinvolti, Lidia Delvai e Stefania Deflorian. Un momento di conoscenza reciproca, che è servito anche per ribadire le finalità del progetto, giunto alla sesta edizione: «L’iniziativa piace ai ragazzi perché imparano divertendosi e trascorrono due settimane insieme ai loro coetanei, ai genitori perché ne colgono le finalità educative e didattiche e agli insegnanti che vedono gli effetti positivi sulla conoscenza della lingua tedesca, imparata in un contesto ludico che ne facilita l’apprendimento. I ragazzi hanno modo di sperimentare nuove attività, stanno insieme, si divertono tra pari senza tecnologia, si cimentano con una lingua straniera, esplorano una valle che offre tante opportunità. Sono convinto che sia un progetto da coltivarE, perché crea rete tra territori e relazioni tra i giovani», sottolinea Malfer.