«I genitori hanno evitato prove di forza Applicata la legge» 

Moena, dopo la protesta il presidente della scuola materna Vadagnini spiega l’esclusione dei bimbi non vaccinati


di Gilberto Bonani


MOENA. L’attività scolastica nella scuola materna “Maria Assunta” è partita regolarmente. Dopo la protesta, come riportato diffusamente dall’edizione di ieri del Trentino, contenuta nella forma e nella sostanza, di alcuni genitori con figli non vaccinati, (quindi non in regola con la legge nazionale) le attività sono proseguite senza problemi. Giacomo Vadagnini, presidente della scuola materna, conferma che sei bambini “non conformi” non hanno varcato la soglia della scuola per scelta dei genitori.

«Non abbiamo respinto nessuno perché i genitori, in maniera responsabile, hanno evitato prove di forza. La scuola non poteva far altro che applicare la legge e lo faremo anche con gli ingressi del prossimo anno». Il tema dell’obbligo vaccinale e dell’eventuale esclusione dei bambini dalle aule scolastiche non è ancora risolto. Le prossime elezioni provinciali e diversi orientamenti a livello nazionale potrebbero modificare le condizioni di accesso nelle aule. Intanto le famiglie che hanno scelto di non vaccinare i loro bimbi, e quindi sono nell’impossibilità di utilizzare i servizi dell’infanzia, si sono organizzate per trovare un luogo dove far socializzare i bimbi. «Fortunatamente abbiamo trovato una sistemazione per i piccoli dai tre ai sei anni – spiega Monica Zanoner, mamma di tre figli e anche insegnante della scuola materna di Moena – non è come far parte della scuola materna ma è un’alternativa per dare modo ai bambini di giocare e fare amicizia. Per i più piccini (età sotto i tre anni) ricorreremo a baby – sitter».

La scuola materna “Maria Assunta” è diventata oggetto di interesse da parte dei mezzi di comunicazione per il numero e la sottolineatura fatta dai genitori, ma non è un caso isolato. Nel panorama di Fiemme e Fassa ci sono stati altri casi non dichiarati apertamente oppure numericamente inferiori. Nelle scuole dell'infanzia trentine sono una minoranza i bambini “non conformi” mentre è cresciuta la percentuale dei vaccinati.

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