I danni a Cavalese: colpiti 50 mila metri cubi di legno 

Ci vorranno almeno tre anni di lavoro per recuperare interamente il patrimonio Il ponte della Cascata sarà ricostruito più a monte, ora ne servirà uno provvisorio


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Sono tra i 40 e i 50 mila i metri cubi di legname abbattuto dal vento nelle scorse settimane nei boschi del comune a Cavalese. Si tratta di 10/15 volte la ripresa annuale del bosco. Ci vorranno ben 2-3 anni di lavoro per riuscire a recuperarlo per intero. Il pericolo maggiore è quello del deterioramento da parte del bosco. Ci vorranno comunque oltre 30 anni per la crescita di nuove piante che difendano il territorio dagli smottamenti. Il comune sarà costretto a predisporre una variazione straordinaria al bilancio di ben mezzo milione di euro per poter recuperare il legname. Sono questi alcuni dei dati più significativi illustrati dal sindaco Silvano Welponer con l’aiuto di diapositive nell’incontro di ieri sera al Palafiemme di Cavalese, dove insieme all’ispettore dei Vigili del fuoco del Distretto di Fiemme Stefano Sandri e il responsabile delle foreste di Fiemme Bruno Crosignani è stato fatto il punto dei danni e dei disagi causati dal maltempo. “Il nostro comune – ha attaccato il sindaco Welponer - è stato uno dei più danneggiati della valle di Fiemme. Oltre ai danni al patrimonio forestale abbiamo dovuto fare i conti anche con il ripristino delle rete idrica dell’acquedotto di Valmoena, pesantemente danneggiato da una frana caduta sul rio, ostruendone il corso sopra il ponte delle Crosette. L’acquedotto Stava – Pampeago per fortuna garantisce nel frattempo l’approvvigionamento idrico a Cavalese, ma anche a Castello-Molina. Stiamo già lavorando da alcuni giorni – ha assicurato il sindaco – per risistemarlo”.

Ma l’altro grosso problema con cui deve fare i conti il comune è anche quello della viabilità. Come è noto l’irruenza delle acque del torrente Avisio in piena a causa delle piogge ha scardinato e distrutto il ponte della Cascata, sul quale erano posate anche oltre all’acquedotto, anche la corrente elettrica, il gas, le linee telefoniche. “Anche qui stiamo già lavorando – ha sottolineato il sindaco – per realizzare due nuovi plinti in calcestruzzo per l’ancoraggio di un cavo d’acciaio per ripristinare almeno provvisoriamente i servizi. La Provincia – ha proseguito il sindaco – si è impegnata a ricostruire un po’ più a monte il ponte in cemento armato, ma ci vorrà naturalmente qualche anno. Nel frattempo però si sta già lavorando per creare due teste di ponte in calcestruzzo per posare un ponte bailey più a monte di quello attuale per il transito pedonale e con automezzi leggeri”.

L’Ispettore dei vigili Stefano Sandri ha rimarcato il grande lavoro compiuto dai vigili del fuoco volontari in tutta la valle di Fiemme per ripristinare la viabilità e garantire sicurezza, ma anche aiuto concreto ai cittadini che hanno avuto la sfortuna di essere invasi e danneggiati dalla furie delle acque dei torrenti in piena. Il responsabile delle Foreste distrettuali dottor Bruno Crosignani invece si è soffermato sull’impegno di elaborare con l’aiuto della Pat un piano di valle per il recupero del legname, coordinando il lavoro con le compagnie boschive, segherie, aziende del settore per completare (ed evitare soprattutto speculazioni) la filiera del legno.















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