il raduno

Gli alpini tornano al Contrin: sulla Marmolada un anno dopo la tragedia

Folla al 40° Raduno nazionale in occasione del centenario della ricostruzione del rifugio. Fugatti: «Qui a ricordare i sacrifici e le difficoltà che presenta la montagna»



TRENTO. Gli alpini sono tornati oggi (domenica 25 giugno) al Rifugio Contrin, sulla Marmolada, per il 40° raduno nazionale. Ed è un ritorno particolare, a un anno dalla tragedia sul ghiacciaio che provocò 11 vittime travolte dalla valanga di ghiaccio e sassi.

Sono arrivati da tutta Italia, per un anniversario celebrato in forma solenne in occasione del centenario della ricostruzione del Rifugio da parte dell’Ana, che lo inaugurò il 15 luglio 1923. Una festa che ha voluto essere anche un’occasione per ricordare le attività delle penne nere e i valori che guidano gli alpini.

Alpini, in migliaia al Contrin per il 40° raduno nazionale

Sono stati migliaia gli alpini saliti oggi (25 giugno) al Rifugio Contrin sulla Marmolada per il 40° raduno nazionale. Un appuntamento che quest'anno ricorda i 100 anni dell'inaugurazione del rifugio ma soprattutto che cade a un anno dalla tragedia della Marmolada del 3 luglio 2022 quando 11 persone persero la vita travolte da una valanga. LE FOTO

«Siamo in mezzo alle montagne, un territorio che le penne nere conoscono bene. E siamo qui a quasi un anno dall’evento tragico che il 3 luglio scorso si verificò proprio sulla Marmolada – ha detto il presidente della Provincia Maurizio Fugatti – questo ci ricorda che anche oggi la montagna ci presenta delle difficoltà, anche se diverse da quelle vissute un tempo dagli alpini. Montagne che evocano tanti ricordi e tanti sacrifici, anche estremi. Di questi fatti dobbiamo preservare la memoria, ricordando costantemente i valori che gli Alpini incarnano ancora oggi attraverso il loro impegno solidale al servizio della comunità». Due esempi su tutti: la partecipazione dei Nuvola alla spedizione della Protezione Civile al confine con l’Ucraina poco dopo l’inizio della guerra, dove è stata allestita una struttura di prima accoglienza per le persone in fuga dal conflitto, e recentemente l’impegno delle penne nere nel post-alluvione in Emilia-Romagna.

Dopo l’alzabandiera e l’Onore a Caduti, la cerimonia è proseguita con la deposizione di una corona al cippo del Capitano Andreoletti, poi la messa. La cerimonia è stata accompagnata dalla Fanfara Alpina Monte Zugna di Lizzana.

Al Contrin erano presenti il comandante delle Truppe Alpine Ignazio Gamba, il presidente nazionale Ana Sebastiano Favero, il consigliere nazionale Maurizio Pinamonti e il presidente della sezione di Trento Paolo Frizzi, il sindaco del Comune di Sèn Jan di Fassa Giulio Florian, la senatrice Elena Testor, i consiglieri provinciali Gianluca Cavada e Luca Guglielmi.













Scuola & Ricerca

In primo piano