Gestione associata servizi i sindaci contro Detomas
Fassa, in un documento congiunto esprimono rammarico per l’emendamento del consigliere provinciale ladino: «La sua complessità rallenterà l’efficienza»
VAL DI FASSA. Il primo ad alzare la voce contro la complessità della gestione associata dei servizi, era stato il sindaco di Canazei. Dalle colonne del Trentino Silvano Parmesani aveva puntato il dito contro l’emendamento del consigliere provinciale ladino Detomas (Ual), minacciando anche le proprie dimissioni. Ora il coro di proteste si amplia, con il disappunto totale degli altri sindaci fassani. Che in un documento unitario sottoscrivono: «Si è agito in antitesi alla volontà degli amministratori», dopo l’approvazione della legge finanziaria provinciale per l’anno 2018.
Sono concordi i sindaci della Val di Fassa nell’esprimere il loro rammarico in merito alla costituzione di un ambito unico per la gestione associata dei servizi della vallata. La controversa questione degli ambiti, di cui si è discusso per molto tempo, ha trovato, alla fine, repentina soluzione con l’approvazione, il 29 dicembre scorso, della legge finanziaria della PAT per l’anno 2018. La manovra finanziaria definisce in via definitiva il caso, attraverso un emendamento sostenuto dal consigliere provinciale ladino Giuseppe Detomas (Ual), che fa riferimento alla legge regionale 4 gennaio 1993 (recepita da LP 3 del del 2006), la quale indica come “tutti i comuni ladini che hanno l’obbligo di gestione associata devono appartenere al medesimo ambito”. Ma per gli amministratori fassani ora cominciano le difficoltà. «Non ne facciamo una questione politica - dice Ivo Bernard, primo cittadino di Campitello, che si esprime anche a nome dei colleghi Edoardo Felicetti di Moena, Devi Brunel di Soraga, Fausto Castelnuovo di Mazzin e Silvano Parmesani di Canazei - ma amministrativa. Il consigliere Detomas ha agito in antitesti agli intenti dei sindaci fassani. Un orientamento, quello dell’ambito unico, che la Ual all’interno della maggioranza del governo provinciale, ha sempre sostenuto, al contrario della nostra propensione verso due ambiti, oltre al nuovo comune di Sén Jan di Fassa. Siamo certi che si paleserà presto la complessità, che abbiamo sempre paventato, della gestione associata dei servizi, in primis quella del segretario. Il che ci allontana dalla strada di una migliore efficienza offerta ai cittadini».
I sindaci ricordano come - in vista dell’incontro del 17 maggio 2017 del Consiglio delle autonomie locali (Cal) - il Consei di ombolc del Comun general de Fascia (alla presenza della procuradora Elena Testor e dei sindaci, eccetto il primo cittadino di Pozza Giulio Florian e quello di Vigo Leopoldo Rizzi) il 9 maggio scorso si era espresso formalmente a favore della creazione di due ambiti territoriali (Moena e Soraga e Canazei, Campitello e Mazzin), in considerazione anche della fusione di Pozza e Vigo nel comune di Sèn Jan di Fassa, definendo così un assetto di tre nuclei omogenei, che il Comun general avrebbe potuto coordinare.
«Considerata questa volontà - precisa Bernard - il Cal del 17 maggio ha votato all’unanimità la sospensione del punto relativo agli adempimenti conseguenti agli esiti del referendum consuntivo per la costituzione del comune di Sèn Jan». I sindaci, infatti, ritenevano che la valle potesse ottenere dalla giunta provinciale una deroga - prevista dalla norma e peraltro concessa ad altri comuni trentini - al limite di cinque mila abitanti o dall’obbligo di gestione associata in considerazione del fatto che “il territorio dei comuni interessati è caratterizzato da eccezionali particolarità orografiche, con particolare riferimento ai comuni di confine o turistici”. «Con l’approvazione della legge finanziaria per il 2018, non è stata rispettata la chiara posizione di chi amministra quotidianamente il territorio ed è consapevole delle sue peculiarità e della sua complessità. La gestione diventa quindi complicata e potrebbe diventarlo anche di più, se l’adempimento della legge regionale sui comuni ladini implicasse anche la considerazione di Sèn Jan nella gestione dei servizi associati».