Fassa, sempre più turisti «Mobilità da ripensare»
Apt, ok al piano strategico pluriennale. Studio Tsm: «Con il tunnel del Brennero 100 milioni di potenziali arrivi che rischiano di finire imbottigliati nel traffico»
SORAGA. Ammonta a 5.365.000 euro il bilancio preventivo del piano operativo per l’anno 2018 e del piano strategico pluriennale, approvato ieri dall’assemblea dei soci dell’Apt di Fassa. Un bilancio (con costi e ricavi in pareggio) che vede 1.625.000 mila euro impiegati in attività di marketing e comunicazione e progetti speciali (eventi e sponsorizzazioni) e 670 mila euro in vendita e in pacchetti turistici, seguendo gli obiettivi promozionali individuati come prioritari negli ultimi anni. E che sembrano dare i loro frutti, dato che l’estate scorsa si è chiusa con il +5% di arrivi e +2,6% di presenze e che dal 2013 le presenze sono cresciute del 7%. Ma, in un turismo globale in costante cambiamento, i numeri positivi non bastano. «Dobbiamo interpretare i mutamenti in corso con strategie opportune, che vanno dai progetti che lanciano stagioni quali l’autunno e la primavera dove abbiamo ampi margini di crescita, alle sfide più importanti come la mobilità, che vede il Comun general regista e a cui chiediamo un’accelerazione per trovare le soluzioni migliori che agevolino il futuro turistico della valle», ha affermato Fausto Lorenz, presidente dell’Apt nel corso della sua relazione.
Lorenz, che ha spiegato le tante attività svolte dall’Apt e gli interventi mirati che si potrebbero avviare attraverso le risorse derivanti dall’aumento della tassa di soggiorno - che a differenza di altre località resta bloccata - ha posto l’accento anche sui mutamenti che deve affrontare l’azienda per assumere quel ruolo di regia riconosciutole anche dallo studio di Tsm, presentato dal direttore Paolo Grigolli. Tsm ha concluso ufficialmente ieri la complessa analisi per “Una nuova strategia turistica territoriale” che ha visto un anno di ricerche, anche con l’innovativa analisi dei flussi turistici dell’università di San Gallo. Climate change e mobilità sono tra i temi da affrontare con urgenza secondo lo studio. In particolare, riguardo la mobilità, avvertita come un problema soprattutto dai residenti, Grigolli ha sottolineato: «Con l’apertura del tunnel del Brennero, arriveranno in queste zone in poche ore cento milioni di potenziali turisti a cui non si potrà prospettare d’essere imbottigliati nel traffico per raggiungere un valico dolomitico».
Tra gli altri interventi interessanti dell’assemblea, quelli di Daniele Dezulian, presidente del Consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza, e di Mauro Vendruscolo, presidente di Alpe Lusia-San Pellegrino, che hanno illustrato gli investimenti fassani, dalla cabinovia del Ciampac alla messa a punto de La Volata (costata 2 milioni di euro), che corrispondono a 23 milioni di euro dei 70 milioni messi in campo, quest’inverno dal Dolomiti Superski. Walter Nicolodi (Union Hotels) ha invece espresso la netta contrarietà degli albergatori all’aumento della tassa di soggiorno, perché le marginalità delle aziende sono sempre più risicate. Infine, Bruna Talmon e Osvaldo Finazzer, presidente del Comitato per la salvaguardia dei Passi dolomitici, hanno ribadito la contrarietà alle chiusure estive dei valichi presentando proposte per incentivare i turisti a usare mezzi pubblici ed elettrici. «Spettano alle Province di Trento e Bolzano - ha concluso Lorenz - le scelte sulla gestione estiva dei passi. L’Apt può solo accompagnare, come fatto l’estate scorsa, le iniziative indicate dalla politica».
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