Bellamonte, addio a Rinaldo Varesco pioniere del turismo
Bellamonte. Con la scomparsa all’età di 91 anni di Rinaldo Varesco, se n’è andato ieri un pezzo di storia di Bellamonte. Dopo i fratelli Luigi, Mario e Irene, anche Rinaldo, primogenito dei figli...
Bellamonte. Con la scomparsa all’età di 91 anni di Rinaldo Varesco, se n’è andato ieri un pezzo di storia di Bellamonte. Dopo i fratelli Luigi, Mario e Irene, anche Rinaldo, primogenito dei figli maschi di Gustavo, che nel 1909 recuperò l’albergo Stella alpina e iniziò a gestirlo a soli 17 anni, ha lasciato la sua Bellamonte, il suo museo, quel museo di “nonno Gustavo” cui si dedicò dopo la tragica scomparsa sotto una slavina del nipote Paolo a pochi metri dalla vetta del Monte Bianco. Un nipote a cui avrebbe voluto lasciare – non avendo figli - la gestione del suo albergo. A Bellamonte Rinaldo lascia la sorella “Mariotta” che gestisce l’albergo Torretta e Maddalena “Leni” che vive a Ziano, oltre ai numerosi nipoti, affezionatissimi allo zio Rinaldo che non s’era mai sposato, e che ora gestiscono anche l’albergo Margherita.
Una vita intensa quella di Rinaldo Varesco, grande lavoratore. Fu occupato tra l’altro su uno skilift con Graffer, ed emigrò in Germania dove lavorò come operaio al palazzo del ghiaccio di Garmisch e successivamente come portiere d’albergo. All’inizio degli anni ’60 rientrò in Italia mentre si costruiva l’albergo Margherita. Fu uno dei promotori degli impianti turistici di Castelìr e amministratore comunale a cavallo degli anni ’80. Un ruolo che ha ricoperto sempre con grande autonomia di giudizio e spirito critico. Nel 2013 l’amministrazione comunale in occasione della festa patronale gli aveva consegnato una targa di benemerenza e lo stemma del Comune, sottolineando nella motivazione il suo ruolo di «imprenditore che ha dedicato la propria vita al turismo e allo sviluppo di Bellamonte, senza dimenticare i contenuti della tradizione montanara, oggi documentata da un prezioso Museo che racconta oltre 300 anni di storia». Un museo di attrezzi agricoli allestito in un antico tabià, che resterà a testimoniare oltre a secoli di vita rurale anche la figura di Rinaldo. La salma sarà traslata dopo le 16 all’albergo Stella Alpina di Bellamonte, domani l’addio alle 18 nell’arcipretale di Predazzo. F. M.