Audio tridimensionale ne “La luce della luna”
Predazzo, le riprese del nuovo film del regista Alberto Felicetti quasi concluse «Progetto rivoluzionario, vedere e sentire saranno una esperienza unica»
PREDAZZO. Le riprese del film “La luce della luna”, iniziate il 12 giugno dello scorso anno sono state ormai completate. Si tratta di un innovativo “Progetto Filmico” nel quale verrà adottata, per la prima volta in ambiente cinematografico, la tecnologia audio 3D. «La percezione dello spazio e del racconto visivo verrà vissuto in prima persona da ogni spettatore che attraverso apposite cuffie sarà in grado di calarsi all’interno della narrazione», spiegano gli addetti ai lavori. Il film gode del patrocinio dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che lo ha definito «un progetto rivoluzionario e di grande valenza culturale e sociale».
Il film, come chiarisce il regista Alberto Felicetti di Predazzo è il risultato di un lungo percorso, di quasi due anni, di collaborazione tra il regista e i nostri soci non vedenti sia congeniti che acquisiti, provenienti da differenti realtà sociali. Il soggetto si è sviluppato attraverso esperimenti ed esperienze prolungate che hanno reso possibile narrare in maniera reale e costruttiva l’esperienza, in un racconto trasversale e ironico interpretato anche da “attori” non vedenti, pensato per ridurre le distanze ed essere “visto” sia da vedenti che non.
«Ma nel film - sottolinea Felicetti - non troveremo pietismo, ma impareremo ad ascoltare per vedere meglio, chiuderemo gli occhi continuando a vedere, capiremo che i luoghi comuni creano più difficoltà della cecità perché ostacolano l’integrazione nella vita di tutti i giorni. Ci avvicineremo a considerare normale – aggiunge - il fatto che una persona cieca riesca a svolgere professioni complesse. Un film insomma adatto a rompere le convenzioni e le abitudini con le quali ci muoviamo nel quotidiano in quanto ognuno di noi, sperimentando questo linguaggio, vivrà una nuova esperienza sensoriale rispetto al sentire e al vedere». «Il film vuole essere un inno alla vita e all’amore - chiarisce ancora il regista Felicetti -, una commedia divertente ma con momenti di profonda riflessione; la sua missione è la sfida alla volontà di espressione, nella convinzione che volendolo, possiamo agire per “essere”. Necessario, per imparare a volare, è credere nel sogno». Particolarità: lo stilista Roberto Cavalli ha vestito gli attori principali. La pellicola vuole essere anche un film sul dualismo, un viaggio tra la luce e il buio, tra il giorno e la notte, fatto di doppie verità finanche nel finale che avrà un duplice colpo di scena tra chi è dentro e chi è fuori dal film. Un film dove il consueto vedere e sentire saranno la prima certezza da dimenticare. Il lavoro per altro sarà distribuito in 110 Province e promosso attraverso i massimi organi preposti, dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il film arriverà sugli schermi entro la fine dell’anno.