Al QC Terme Dolomiti in tre mesi 45 mila presenze
Il record. È stato toccato in gennaio, mese in cui il centro ha toccato quota 12 mila ospiti con una media di 387 persone al giorno. In questo periodo, tra festività e ponti, la media invece è di 200
Val di fassa. Pasqua alle terme. Sembra questa la tendenza in Val di Fassa, non solo per il week end festivo appena trascorso, ma soprattutto per i successivi ponti che fanno delle QC Terme Dolomiti una meta per gite fuoriporta o per qualche giorno di relax dal 25 aprile ai primi di maggio.
Obiettivo a 300
«Abbiamo circa 200 persone prenotate al giorno e, tenendo conto che le prenotazioni corrispondono ai due terzi degli utenti finali, ci auguriamo di arrivare quotidianamente a 300 ospiti», sostiene Alessandro Di Bartolo, direttore delle QC di Fassa, che ha appena chiuso un inverno di soddisfazione. «Da dicembre 2018 a marzo 2019, il centro termale ha superato le 45 mila presenze, con il record di oltre 12 mila ospiti nel solo mese di gennaio (una media di 387 persone al giorno) e un incremento del 27 per cento rispetto alla stagione invernale 2017-2018».
I massaggi raddoppiano
Di rilievo anche la crescita del degli accessi giornalieri, con una media che sfiora i 400 ingressi singoli, e che vede il centro, non solo come oasi di relax, ma anche come punto di riferimento del benessere, stando almeno al totale dei massaggi della stagione invernale da poco conclusa, saliti a 4.600: esattamente il doppio di un anno fa.
Il centro termale, in questo periodo, rappresenta il cuore dell’offerta turistica della valle ladina assieme alla piste da sci e alla cestovia della Marmolada, in funzione fino al primo maggio, con una quarantina di strutture ricettive aperte, sino a fine mese, tra hotel e soprattutto agritur e garnì.
Aperture assicurate
«È importante per gli ospiti che gli alberghi di Fassa così come i ristoranti non chiudano tutti contemporaneamente in questi mesi, come accadeva in passato. La clientela che ci frequenta tra aprile e maggio è costituita per il 50 per cento da residenti e persone provenienti in giornata da Trentino Alto Adige, Veneto e altre zone limitrofe e per l’altro 50 per cento da turisti che necessitano di servizi, a cominciare da hotel e ristorante». Certo, la primavera è il periodo più fiacco per l’offerta termale. «Cerchiamo di frenare questa tendenza anche con la proposta di qualità dei prodotti del territorio del nostro bistrot durante le pause pranzo e soprattutto gli “Aperiterme” serali, specie il sabato quando vanno in scena le “Note di Primavera”: gli aperitivi rinforzati dalla musica di giovani band locali».
La crescita è possibile
Secondo Di Bartolo, poi, ci sono margini di crescita per il centro fassano, proprio nel periodo primaverile: «A differenza delle altre realtà del gruppo QC che si affidano al bacino di utenti dei grandi centri urbani vicini a dove sorgono, noi possiamo contare sulla bellezza del paesaggio dolomitico che, nella stagione della rinascita, ha un potenziale turistico ancora inespresso. Lavoreremo per promuoverlo al meglio, assieme alle acque termali di Aloch alla base della nostra proposta» conclude Alessandro Di Bartolo.