lavoro

Disoccupati trentini, dal Pnrr 43 milioni di euro per la ricollocazione

Presentato il piano attuativo del Programma per l’occupabilità. Cgil, Cisl e Uil: “Ora potenziare i centri per l’impiego e attuare la condizionalità per far attivare chi riceve un sussidio”



TRENTO. Ci sono 43 milioni di euro nei prossimi 5 anni per la riqualificazione e ricollocazione di disoccupati e inoccupati in Trentino. Sono risorse previste dal piano attuativo del Programma di Garanzia per l’occupabilità presentato il 14 febbraio in Commissione per l’impiego. 

"Un’ottima notizia”, commentano Cgil, Cisl e Uil, che rivendicano anche di essere stati tra i primi, ancora un anno fa, a spingere la Giunta provinciale ad attivarsi per intercettare le risorse previste dal Pnrr. “Scrivemmo alla Giunta a marzo del 2021. Adesso la sfida sarà sfruttare al meglio queste risorse per favorire la ricollocazione di quanti, anche a causa della pandemia e delle transizioni produttive, sono o rischiano di restare senza lavoro, ma anche per riqualificare e rendere più coerenti con il mercato le competenze di chi già lavora”, dicono Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che per Cgil Cisl Uil seguono il mercato del lavoro.
I tre sindacalisti sottolineano che sulle politiche del lavoro il Trentino non è all’anno zero. Anzi. I nostri centri per l’impiego superano già i target fissati da Anpal in termini di presa in carico dei disoccupati. “E’ da oltre dieci anni che la nostra provincia investe in questa direzione. La vera sfida adesso è quella di potenziare, affinare, rendere più efficaci e mirati questi strumenti. Obiettivi ambiziosi che dal nostro punto di vista devono prevedere un potenziamento anche dei centri per l’impiego, ampliando gli organici e alzandone la professionalità, come succederà in tutta Italia grazie al Pnrr. Preoccupa in tal senso il temporeggiare della Giunta su un piano assunzioni straordinario, ma non possiamo permetterci di fallire questa occasione. Dobbiamo al contrario massimizzare il vantaggio che abbiamo grazie agli investimenti fatti fino ad oggi”.
E’ anche per questa ragione che i sindacati ritengono importante creare una rete forte tra pubblico e privato per potenziare la riqualificazione e ricollocazione dei disoccupati. “L’obiettivo prioritario e quello di rafforzare e attuare le condizionalità: chi percepisce un sussidio deve attivarsi, uscendo dalla situazione di mero sostegno e rimettersi in gioco sfruttando i servizi che verranno messi in campo. Solo in questo modo le politiche di sostegno al reddito e quelle di attivazione saranno realmente efficaci”.
Primo passo per facilitare la ricollocazione è accorciare la distanza tra domanda e offerta di lavoro, quindi è importante, per Cgil Cisl Uil, che anche coerentemente a quanto deciso nel percorso degli Stati Generali, si arrivi finalmente alla realizzazione di un osservatorio sui fabbisogni formativi e occupazionali delle imprese trentine.

Altro tassello significativo è l’apprendimento permanente: nell’ambito del Gol potranno essere messe in atto delle sperimentazioni per portare a sistema il diritto all’apprendimento permanente per disoccupati, inoccupati e occupati e per tradurre attraverso il bilancio e la certificazione delle competenze quanto acquisito in skills spendibili sul mercato del lavoro.
Infine accanto alla presa in carico individuale Gol offre strumenti per il sostegno al reddito, la riqualificazione e l’eventuale ricollocazione di lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione aziendale e di transizione produttiva di interi settori e filiere. “Abbiamo un’arma in più per gestire in modo sistemico casi di crisi, magari di realtà che operano in settori obsoleti. Anche su questo fronte dobbiamo essere pronti”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.













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