Coronavirus, Trentino e Alto Adige in zona gialla da lunedì 11 gennaio
La Provincia di Trento ha un Rt di 0.85, quella di Bolzano di 0.81. Ma Merler di Fbk avverte: "Allentare le restrizioni quando l'incidenza delle infezioni è ancora alta può portare a un rapido nuovo picco di ricoveri anche se l'Rt è inferiore a 1"
TRENTO. Trentino e Alto Adige, secondo i dati del monitoraggio del ministero della Salute e Iss al 5 gennaio 2021 e relativi alla settimana 28/12/2020-3/1/2021, rimangono "zona gialla". Le nuove disposizioni saranno in vigore da lunedì 11 gennaio. La Provincia autonoma Bolzano ha un Rt pari a 0.81 mentre la Provincia autonoma di Trento di 0.85.
Secondo uno studio FBK-Iss-Inail pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the Us (Pnas) sulla prima ondata del virus le riaperture sono rischiose se l'incidenza del contagio da Covid resta alta anche se l'Rt è minore di 1.
"Allentare le restrizioni quando l'incidenza delle infezioni è ancora alta - si legge - può portare a un rapido nuovo picco dei casi, e quindi dei ricoveri, anche se l'Rt è inferiore a 1". "In particolare - spiega Stefano Merler, ricercatore FBK - l'incidenza deve essere sufficientemente bassa da poter essere gestita dai sistemi di prevenzione con l'isolamento dei casi e la quarantena dei contatti. Basandosi sul periodo in cui i servizi di prevenzione hanno cominciato ad andare in sofferenza a causa dell'aumento di incidenza di casi durante la seconda ondata, questa incidenza dovrebbe essere inferiore a circa 50 casi settimanali ogni 100.000 abitanti. La ricerca - prosegue Merler - mostra che il potenziale di trasmissione di Covid-19 è ancora altissimo e suggerisce estrema cautela nella scelta dei contatti sociali che vengono riattivati e nella tempistica di riattivazione degli stessi". Secondo Roberto Battiston, fisico dell'Università di Trento, "Veneto, Marche seguite da Trentino e Alto Adige sono nelle condizioni più estreme. Poi ci sono Sardegna e Puglia con 20-25 volte i contagi di settembre".