LE MISURE

Coronavirus, in Trentino cimiteri chiusi l'1 e 2 novembre. Fugatti: "Troppi rischi"

Decisione assunta d'intesa con l'arcivescovo Lauro Tisi: le proiezioni infatti prevedono un picco di contagi dopo le festività. Dura protesta dei fioristi. La stessa ordinanza raccomanda di "rimanere in casa il più possibile". Ma restano aperti bar e ristoranti dopo le 18



TRENTO. Il presidente Maurizio Fugatti ha disposto la chiusura dei cimiteri di tutta la Provincia nei giorni 1 e 2 novembre, per Ognissanti e la commenorazione dei defunti. Ciò in considerazione delle proiezioni che prevedono un'ulteriore picco di contagi nei giorni successivi a tali festività, in particolare per quanto riguarda gli ultrasettantenni. "Troppo alto il rischio di contagio per la circolazione, anche nelle case, di persone che arrivano da fuori. Dobbiamo proteggere gli anziani, i più fragili", dice Fugatti.

L'ordinanza, firmata il 30 ottobre, è stato firmata in seguito a un'intesa con l'arcivescovo Lauro Tisi ma ha scatenato la reazione di protesta dei fioristi. "La limitazione - commenta Antonio Trentini, presidente della categoria - è giunta del tutto inaspettata e le associazioni sindacali di categoria non sono state preventivamente interpellate, ma messe di fronte al fatto compiuto. Si evidenzia la palese contraddittorietà di tale affermazione, laddove, proprio il DPCM 24 ottobre 2020, obbliga tutti gli esercizi commerciali a esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente"

La stessa ordinanza raccomanda fortemente, al punto 7, di "rimanere in casa il più possibile". Restano però aperti bar e ristoranti dopo le 18.













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