Congresso Cgil Trentino: emergenza salari, giovani e ambiente. Grosselli difende il Progettone
Il segretario generale: «Puntare su coesione e riduzione delle diseguaglianze»
TRENTO. Transizione sociale ed emergenza salariale, giovani e ambiente. Sono queste - riporta una nota - le priorità che il segretario uscente della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, ha indicato ai 190 delegati del 20/o congresso provinciale del sindacato, in corso all'Auditorium "Sant'Orsola" di Pergine Valsugana. "Le rivoluzioni industriali, anche in passato, hanno peggiorato le condizioni di lavoro, prima che un lento processo fatto di innovazione sociale e lotte, tornasse a migliorarle. È questa stessa ragione che ha portato all'introduzione del 'Progettone', strumento che oggi continuiamo a difendere. La stessa transizione ecologica rischia di provocare nuove diseguaglianze che penalizzerebbero i lavoratori a basso reddito, a tutte le latitudini del mondo, frenando di fatto la spinta verso la sostenibilità", ha detto Grosselli, che ha ribadito la stretta l'attualità del "modello concertativo" locale con Cisl e Uil e ha parlato della necessita di un territorio che "deve puntare sulla coesione e alla riduzione delle diseguaglianze".
Sui giovani, Grosselli ha chiesto di eliminare "i tirocini extracurriculari per tutti i qualificati, diplomati e laureati" e "trasformare gran parte degli stage in contratti di apprendistato retribuito". Infine, il segretario uscente ha parlato del cambiamento climatico e della sostenibilità quale "fattore decisivo per la crescita del Trentino". Al congresso sono intervenuti anche l'assessore allo sviluppo economico, Achille Spinelli, il presidente del Coordinamento imprenditori, Giovanni Bort, Cgil-Agb, Cisl e Uil, Ogb Tirol, con i segretari Cristina Masera, Michele Bezzi, Walter Alotti e Philip Wholgemuth, e le rappresentanze di Udu Trento e Arcigay.
Achille Spinelli ha affermato: "L'inizio del nuovo anno conferma quanto sia delicata la fase che stiamo attraversando per via delle tensioni internazionali e delle trasformazioni che interessano il nostro territorio. C'è ancora strada da fare su alcune partite delicate: penso alla mancanza di manodopera, al 'mismatch' domanda-offerta, al costo della vita nella nostra provincia. Su questi, e su molti altri fronti stiamo intervenendo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, ma il solo impegno dell'ente pubblico non può essere sufficiente. È necessario l'impegno concreto anche del mondo delle imprese, investimenti in formazione, un welfare adeguato che consenta un migliore equilibrio vita-lavoro, anche alla luce del fenomeno della 'great-resignation'. Su tutti questi temi sicuramente si possono trovare forme di contribuzione e compartecipazione, ma, ribadisco, serve l'impegno di tutti".