Confesercenti Trentino: “Viviamo uno smarrimento preoccupante”
Il presidente Peterlana: “La pandemia sta uccidendo ma le quarantene stanno spegnendo le menti: gli anziani sono soli, i giovani disorientati, e noi, con le nostre aziende, disperati. Va invertita la rotta”
TRENTO. “Siamo oltre i numeri, i conti che non tornano, le richieste di informazioni su dpcm e decreti. Gli imprenditori chiamano le associazioni di categoria disperati chiedendoci cosa stiamo facendo, cosa sta facendo la politica. Stiamo andando oltre la crisi economica. C’è un disagio generale e uno smarrimento preoccupante. Serve invertire subito la rotta”. Massimiliano Peterlana, presidente di Fiepet Confesercenti del Trentino, lancia un allarme sociale che va già oltre la crisi economica. “Mai come in questi giorni le città e le periferie sono così desolate, solo ora si capisce l’importanza anche psicologica di avere un luogo dove trovarsi, discutere, dove poter vivere di relazioni. Se da un lato la pandemia sta uccidendo, dall’altro le quarantene stanno spegnendo le menti, gli anziani sono soli, i giovani disorientati, e noi, con le nostre aziende, disperati”.
Peterlana si fa portavoce anche dei giovani imprenditori, dei tanti startupper che tra il 2019 e i primi mesi del 2020 hanno aperto un’attività coltivando il sogno di fare impresa. “Da anni andiamo dicendo che bisogna investire sui giovani, coloro che traghetteranno la crescita economica del nostro territorio nel futuro. Le menti brillanti che danno linfa e vivacità all’innovazione, quelli che hanno la capacità creativa che andiamo continuamente ricorrendo. Non è una gara a chi è più disperato, lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, ma la crisi sta arrivando dappertutto”.
Per Peterlana la sopravvivenza delle aziende è legata ad un filo che, se si rompesse, comprometterebbe tutto il sistema economico. “La politica deve mettere in campo azioni economiche puntuali ed immediate”. “Oggi più che mai gli imprenditori hanno bisogno di sapere tempi e modi per ripartire. Eccoci dunque a richiamare, senza azioni eclatanti, i nostri rappresentanti politici, locali e nazionali per interventi immediati su ristori differenziati (al di là dei tecnicismi dei codici ATECO). Interventi in aiuto anche delle attività aperte nel 2019-2020 e fino ad ora non considerate. Servono azioni di sostegno al credito, azioni sulle imposte, blocco di costi fissi sulle bollette, interventi su occupazioni di suolo pubblico, cassa integrazione e ammortizzatori sociali per i dipendenti”.