il caso

Centro S.Chiara, il direttore Nardelli lascia e il Pd attacca la giunta Fugatti

La consigliera Ferrari: “Dopo il Festival dell’economia, ennesimo danno per la cultura trentina”



TRENTO. Il direttore del Centro Servizi Culturali Santa Chiara ha presentato le sue dimissioni e l’uscita di scena è già un caso politico.

Da tempo infatti era noto che la giunta leghista spingesse per un cambio alla direzione. 

Il contratto di Nardelli era in scadenza a gennaio 2022 e prevedeva, per essere rescisso, che il cda decidesse entro fine luglio. Ma il cda convocato con questo ordine del giorno di fatto era finito con un pareggio, mancando la vicepresidente Sandra Matuella.

A questo punto è stato però lo stesso Nardelli a rassegnare le dimissioni. 

All’attacco il Pd con Sara Ferrari: “L’addio di Francesco Nardelli costituisce senza dubbio l’ennesimo danno per la cultura trentina e per l’intera comunità, come sempre accade quando si perde un professionista colto, preparato e capace. Pur non volendo entrare nelle dinamiche che hanno portato il dottor Nardelli alla sofferta, quanto dignitosa, decisione di “togliere il disturbo”, colpisce la pervicace volontà del governo provinciale leghista di eliminare direttamente o indirettamente tutti coloro che sono giudicati “non allineati” a prescindere dagli evidenti risultati de loro lavoro”. Ferrari cita il caso di Segrè alla Fondazione Edmund Mach, Bordon ex direttore dell’ Azienda sanitaria e Kezich del Museo Etnografico di San Michele all’Adige,  per arrivare “a cancellare di fatto il Festival dell’Economia per “incompatibilità” nei riguardi del prof. Boeri e dell’Editore Laterza ed arrivare, infine, alla costruzione di condizioni tali da “imporre” le dimissioni del dottor Nardelli. Tutto questo nel più completo silenzio/assenso dell’ Assessore alla Cultura”. 













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