Casa all’asta per debiti, lo arrestano in tribunale
Paolo Savio, noto faccendiere meranese, si opponeva da un anno all’azione del giudice fallimentare
BOLZANO. Paolo Savio, noto faccendiere meranese, è da circa un anno impegnato in un insolito braccio di ferro con la magistratura per tentare di evitare che la propria abitazione venga messa all’asta, come disposto dal tribunale fallimentare.
Quando ieri mattina - 4 maggio - ha deciso di presentarsi in tribunale per depositare un nuovo atto, si è di fatto consegnato alla giustizia.
In effetti proprio ieri mattina le forze di polizia avevano avuto disposizione di eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica, a sua volta attivata dal curatore fallimentare che da tempo si sta occupando di una procedura fallimentare che ha coinvolto una delle tante attività di Savio.
Per cercare di recuperare almeno in parte il denaro rivendicato da una serie di creditori, il giudice ha disposto la messa all’asta di un immobile in cui risiede lo stesso Savio a Merano. E’ da un anno, però, che la proceduta per la vendita all’asta della casa viene continuamente bloccata a seguito della resistenza (con iniziative illegittime come la violazione dei sigilli disposti dal giudice) dall’ex proprietario. Il quale ieri però è stato arrestato non appena ha messo piede in tribunale.