LA RAPINA

Automobilista rapinato durante l'Adunata di Trento, quattro arresti

Al malcapitato furono rubati bagagli, denaro e la stessa auto



TRENTO. Devono rispondere di rapina e riciclaggio quattro persone, tre uomini e una donna, ritenute coinvolte in una rapina compiuta a Trento nord ai danni di un automobilista giunto in città nei giorni dell'Adunata nazionale degli alpini del maggio scorso.

Le indagini relative all'operazione, denominata «Fast and Furious», sono state condotte dalla squadra mobile in collaborazione con la polizia stradale di Bolzano.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 13 maggio 2018, nella giornata conclusiva dell'Adunata degli alpini, un cittadino rumeno, di passaggio a Trento proveniente dall'Austria, si è fermato con la sua auto, con targa del Regno Unito, all'uscita del casello di Trento nord per problemi ai freni.

Qui è stato affrontato da due persone che, armate, si sono impossessate dei bagagli, di 2.000 euro e della autovettura, una Bmw 535. Grazie alle analisi delle celle telefoniche e dalle successive intercettazioni, autorizzate dalla Procura di Trento, la polizia ha individuato tre presunti componenti della banda, tutti albanesi di età compresa fra i 36 e i 42 anni, e il luogo dove era stata nascosta l'auto, destinata ad essere smontata e rivenduta, in un capannone di una ditta di autodemolizioni nei pressi di Milano. Qui gli investigatori hanno trovato diversi componenti dell'auto rapinata.

Successivamente gli investigatori, benché i malviventi avessero rimosso i codici identificativi dei componenti dell'auto, sono riusciti a risalire al mezzo e a stabilire che i pezzi erano riconducibili alla Bmw rapinata. I tre presunti rapinatori, due dei quali già detenuti in carcere, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare, mentre la titolare dell'impresa di autodemolizioni è stata posta agli arresti domiciliari con l'accusa di riciclaggio. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.