Un ordine del giorno per definire le modalità costruttive

ARCO. Nel solco della frattura della maggioranza che ha portato il consigliere Tommaso Ulivieri ad astenersi dalla votazione della seconda e definitiva adozione del piano attuativo del Linfano, la...



ARCO. Nel solco della frattura della maggioranza che ha portato il consigliere Tommaso Ulivieri ad astenersi dalla votazione della seconda e definitiva adozione del piano attuativo del Linfano, la maggioranza stessa ha provato a correggere il tiro mettendo in discussione un ordine del giorno che portasse compattezza al gruppo indicando delle direttive maggiormente precise per quanto concerne la progettazione futura sulla base della variante appena approvata. Un fatto che ha scatenato non poche discussioni nell’aula del civico consesso e che in molti hanno considerato un tentativo in extremis per salvare la “faccia ambientalista” dell’amministrazione oltre che tenere in sesta la maggioranza. Ambientalismo di governo che è stato più volte rimarcato dalle minoranze, come assente, riportando alla luce gli spettri dell’ex Argentina, attualmente in secondo grado di giudizio, arrivando ad attaccare, in particolare la consigliera Lorenza Colò, la scelta dell’amministrazione di mantenere la dirigente dell’area tecnica Maria Bianca Simoncelli (condannata in primo grado) ancora al proprio posto invece di delegarla ad altre funzioni. Un ordine del giorno che entra nel dettaglio della tipologia di materiali per l’eventuale edificazione e che va a definire l’inserimento di un parco verde di spiccata caratura ambientale. «Questo ordine del giorno - ha dichiarato l’assessore Stefano Miori - è una sorta di vademecum che dovrà essere tenuto in considerazione sul piano politico dalle successive programmazioni territoriali del Ptc. L’area a nord della statale gardesana dovrà svilupparsi unitariamente come un unico contesto caratterizzato dal verde e contenere una parte specificamente dedicata a “verde di utilizzo pubblico”, ovvero un parco, ma non un parco qualsiasi. Il P-Arco del Linfano - ha sottolineato Miori - deve diventare il luogo dove sobrietà e necessità si coniugano. Tutta l’area dovrà quindi avere una matrice unitaria con zone alberate in cui si inseriscono le strutture (ricettive, ricreative, ecc.) ricorrendo all’edificato con estrema misura e curando con assoluto dettaglio le modalità di inserimento, la scelta dei materiali e il posizionamento rispetto alla mitigazione dell’impatto visivo». (l.o.)













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