Un’app per “mappare” le cimici asiatiche sul territorio
Alto garda. È partita la caccia alla cimice asiatica. Ma non solo solo i contadini quelli chiamati “alle arme”: anche i “civili, infatti, devono e possono fare la loro parte. Ad occuparsi dell’insetto...
Alto garda. È partita la caccia alla cimice asiatica. Ma non solo solo i contadini quelli chiamati “alle arme”: anche i “civili, infatti, devono e possono fare la loro parte. Ad occuparsi dell’insetto è la fondazione Mach che ha già lanciato la campagna di cattura. E ha diffuso l’invito a catturare la cimice e a consegnarla agli studiosi che possano così creare l’antidoto naturale a questo devastante animaletto. Un altro modo per aiutare la fondazione a battere la cimice è quello di segnalarne la presenza su un’apposita applicazione che si può scaricare dai soliti store: individuarne la presenza e la diffusione diventa uno strumento utile per mettere a punto una strategia di battaglia.
La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto originario della Cina che si è diffuso prima in Nord America e poi in Europa. In Italia il primo ritrovamento risale al 2012 in alcuni pereti della provincia di Modena, mentre in Trentino è stata segnalata per la prima volta nel 2016. Considerata la notevole capacità di moltiplicazione, anche a causa della mancanza di nemici naturali, è in grado di arrecare notevoli danni alle colture agrarie, in particolare alle piante da frutto. In primavera-estate si può trovare su sia piante coltivate che spontanee delle quali si nutre, mentre dall’autunno, con l’arrivo dei primi freddi, tende ad aggregarsi per passare l’inverno in zone riparate anche all’interno di edifici.
Gli agricoltori stanno mettendo in atto tutte le strategie per il controllo dell’insetto sulle coltivazioni, ma è necessario anche l’azione della popolazione per ridurre le possibilità di svernamento ed evitare la fastidiosa presenza all’interno delle abitazioni. L’invito è dunque quello di segnalare la presenza della cimice asiatica tramite l'App BugMap, realizzata alla Fondazione E. Mach. Le cimici asiatiche si nutrono di piante, non causano danni diretti all’uomo e agli animali; se rimangono all’aperto difficilmente sopravvivono alle basse temperature invernali quindi in autunno si concentrano in gran numero in punti riparati, anche nelle abitazioni, dove passano l’inverno in una sorta di letargo. Per impedirne l’ingresso in casa si possono utilizzare reti antinsetto o zanzariere per ostruire i punti di possibile entrata quali finestre (anche dei sottotetti), prese d’aria, comignoli, ecc. Oppure sigillare crepe e fessure nei muri. Per stanarle va bene il vapore. Per eliminarle basta gettarle in una bacinella di acqua saponata. Gli insetticidi sono sconsigliati.