«Tunnel, la Provincia chiarisca»
Loppio-Busa, interrogazione di Degasperi sul progetto per la doppia canna già presentato dalle imprese
ALTO GARDA. Esiste già un progetto alternativo, depositato in Provincia dalle stesse imprese vincitrici dell’appalto, per la realizzazione di un tunnel a doppia canna per la Loppio-Busa? E’ quanto chiede in un’interrogazione provinciale il consigliere del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi, riprendendo nella sostanza un tema lanciato da Mauro Ottobre alla vigilia delle elezioni provinciali e portato pochi giorni fa in consiglio comunale ad Arco nel corso della visita del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Ottobre, infatti, da tempo sostiene (forte delle argomentazioni delle aziende, a suo dire) che un tunnel a doppia canna, realizzato sfruttando il cunicolo di sicurezza, non costerebbe un centesimo in più di quello attuale e garantirebbe una sicurezza di gran lunga superiore all’attuale soluzione, ovvero canna unica con doppia corsia in uscita dall’Alto Garda e una corsia in discesa.
Com’è noto, a suo tempo la Provincia con una nota piuttosto dura smorzò sul nascere qualsiasi entusiasmo, ritenendo che una modifica progettuale comporterebbe un nuovo bando e lo slittamento di almeno di un paio di anni della conclusione dei lavori. Interpretazione che lo stesso Degasperi mette in discussione nell’interrogazione, chiedendo lumi su una modifica alla variante che le imprese avrebbero presentato sulla base della legge provinciale 2 del 2016, ovvero la legge che recepisce le norme europee in materia di contratti. Degasperi allega anche gli elaborati progettuali che la Ati avrebbe già depositato in Provincia.
«Il tunnel – scrive Degasperi nell’interrogazione - avrà uno sviluppo complessivo di 2791 metri, di cui 2713 scavati in naturale e 78 metri costituiti da brevi tratti iniziali di galleria artificiale. Un’ampia curva, di circa 500 metri, subito dopo l’ingresso a passo San Giovanni, poi il rettilineo fino alla località Maza. Due corsie di marcia da 3,75 metri nelle due direzioni ed una corsia aggiuntiva di 3,50 metri in salita per veicoli lenti e banchine da 1,50 metri, oltre a un'uscita d'emergenza ogni 300 metri». «Si sono fatte insistenti le voci circa l'esistenza di una proposta alternativa, presentata dalla stessa Ati vincitrice dell'appalto che prevederebbe la realizzazione di una doppia canna. Sul tema la Provincia ha dichiarato che per approfittare della proposta si dovrebbe rifare il bando e fermare i lavori per due anni. Certo sarebbe imbarazzante scoprire che ai sostenitori dell'opera sarebbe stata disponibile l'opportunità di avere la doppia canna senza significative variazioni di costo. La proposta sarebbe stata infatti formulata ai sensi dell'articolo 27 della L.P. 2/2016 in tema di modifica dei contratti durante il loro periodo di validità». Degasperi chiede quindi se e quando alla Provincia sia pervenuta una proposta di modifica da parte dell'Ati relativa alla realizzazione della doppia canna; se tale proposta rispetta o meno i requisiti previsti dalla L.P. 2/2016 per quanto concerne le ipotesi di modifica dei contratti durante il loro periodo di validità; quali verifiche sono state eventualmente poste in essere sulla proposta, da chi e con quali riscontro.