Scarica di sassi sulla Ponale sentiero chiuso fino a venerdì 

Benedetti: «Ma per il futuro servono interventi di messa in sicurezza più radicali I punti critici sono 5-6: si può pensare di proteggerli anche con delle gallerie»



RIVA. Resterà chiuso fino a venerdì il sentiero della Ponale. La decisione è stata presa ieri al termine del sopralluogo, al quale hanno partecipato i tecnici, nella zona dove domenica a mezzogiorno c’è stata una scarica di sassi, subito dopo la quarta galleria salendo. La chiusura permetterà – come ha spiegato ieri Marco Benedetti, presidente di Garda Trentino e di Mondo Ponale – di anticipare un intervento già previsto nel mese di novembre, ovvero il posizionamento di alcuni metri di barriera subito dopo la galleria.

«Il sopralluogo non ha chiarito qual è stato il punto esatto di distacco dei sassi: la caduta potrebbe essere stata provocata anche da un animale», ha detto Benedetti. Ma ieri era anche il momento delle riflessioni, visto e considerato che, nonostante gli interventi di attenuazione del rischio operati lo scorso inverno, distacchi di sassi saranno sempre possibili. E ci si chiede quale possa essere il destino del sentiero se ad ogni occasione si procede con la chiusura e l’evacuazione da parte dei vigili del fuoco, così come accaduto domenica: «I pompieri hanno semplicemente seguito la procedura prevista per casi del genere – afferma Benedetti – è chiaro che non ci attrezziamo diversamente, in futuro sarà sempre così. La Ponale è l’unico collegamento non stradale con la valle di Ledro, praticamente un passaggio obbligato per chi vuole raggiungerla a piedi o in bicicletta. Io penso che per il futuro si debba pensare di rendere il percorso sicuro tanto quanto lo è una strada, prendendo esempio da quello che si vuole fare nel tratto trentino della ciclovia del Garda. Sono 5 o 6 i punti critici, tutti ben noti: se serve, vanno protetti anche con le gallerie».

Un tema, questo, che per Benedetti non è immediato, ma da mettere in agenda a conclusione di una serie di interventi: oltre a quello già programmato a partire dal 5 novembre, la conclusione del bypass di Ledro, che porterà ciclisti e pedoni in uscita dalla Ponale ad evitare la strada.

Sull’argomento sono intervenuti con una nota anche Ezio Viglietti e Angioletta Maino, consiglieri d’opposizione in Comunità di valle nel gruppo Onestà, partecipazione a ambiente: «Abbiamo segnalato più volte nelle sedi istituzionali con mozioni (respinte dalla maggioranza), interrogazioni e all'opinione pubblica che questo sentiero non può semplicemente essere definito "sentiero alpino percorribile anche da bike" e questo per trasferire legalmente le responsabilità dal gestore, in caso di incidenti gravi, alle persone stesse – si legge nel comunicato - Come più volte abbiamo dichiarato, il rischio di caduta massi non può essere eliminato completamente, occorre però effettuare interventi minuziosi di prevenzione con la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture di difesa attive e passive esistenti ed eventualmente la realizzazione di altre infrastrutture, per ridurlo a valori accettabili. A tal proposito sono stati destinate risorse finanziarie del Fondo Strategico; tali delibere sono state votate favorevolmente anche dal nostro gruppo consiliare. Non sarebbe fuori luogo istituire un pedaggio o una tassa di scopo per i turisti e ciò per reperire risorse finanziarie da destinare al miglioramento della sicurezza. Infine - concludono - riteniamo indispensabile e improrogabile predisporre una migliore informazione ai turisti e rendere obbligatorio l'uso di un casco idoneo a mitigare il rischio per caduta di massi di piccole dimensioni, che cadendo da notevoli altezze, si trasformano in veri e propri proiettili». (g.f.p.)















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Docente e dirigente in diversi istituti della provincia, ha lasciato un segno profondo nella formazione di generazioni di studenti. Fu anche il primo segretario dell’Ordine degli psicologi. Quattro anni fa aveva perso il fratello gemello Paolo, fondatore dell'Associazione Provinciale per i Minori