Rimboschimento del vallo tomo: tecnico incaricato

Arco. È stato assegnato al dottore forestale Claudio Maurina di Trento l’incarico per la redazione di un progetto di rimboschimento paesaggistico ambientale del terreno interessato dai lavori di...



Arco. È stato assegnato al dottore forestale Claudio Maurina di Trento l’incarico per la redazione di un progetto di rimboschimento paesaggistico ambientale del terreno interessato dai lavori di realizzazione del vallo tomo a Linfano. Com’è noto, il ritrovamento di alcuni reperti della prima guerra mondiale sul sedime di scavo e la necessità di provvedere alla loro salvaguardia, come peraltro previsto dalla normativa, ha imposto la redazione di una variante la progetto originale. Tale variante ha previsto lo spostamento della protezione quattro metri più in alto, un’operazione che per forza di cose andrà a modificare anche il territorio interessato dai nuovi lavori.

Il Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette e il Servizio Foreste e Fauna della Provincia, per poter approvare la variante e consentire così la prosecuzione dei lavori, hanno richiesto di integrare gli elaborati con un progetto di rimboschimento. Grazie ad esso l’intera area, una volta terminati i lavori, tornerà ad essere verdeggiante. Nessuna novità invece sul prossimo calendario dei lavori: nonostante il coordinamento ambientale, al termine di un accurato sopralluogo con l’assessore ai lavori pubblici Roberto Zampiccoli, abbia dato la sua disponibilità a non contestare l’eventuale abbattimento dell’unico manufatto bellico non interessato dalla variante progettuale, il Comune è ancora in attesa che dal confronto fra Provincia e Sovrintendenza emerga una posizione chiara sul da farsi. Un’attesa che non dovrebbe però protrarsi ancora a lungo, visto che dalla fine del prossimo febbraio fino a giugno sarà vietato lavorare nell’area interessata per non disturbare la privacy di alcune specie avifaunistiche che nidificano alle pendici del Brione. Una sosta imposta dalla legge che inevitabilmente farà slittare di qualche mese la consegna dell’opera, sempre che nel frattempo sia stata trovata la soluzione per aggirare il divieto di toccare quelli che continuano ad essere considerati veri e propri reperti bellici. G.R.













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