«Ogni sforzo per rimetterlo in piedi» 

Zanetti è il sindaco dell’acquisto e del restauro: «Nel 2019 la festa per i 30 anni»



DRENA. «Il castello va rimesso in sesto, assolutamente. Costi quel che costi». Fabio Zanetti è perentorio e non potrebbe essere altrimenti visto che è a lui che si deve l’acquisto del castello, ormai più di trent’anni fa. «Lo abbiamo comprato nel 1984 dalla Fondazione d’Arco che aveva deciso di dismettere il patrimonio dei conti rappresentato dai castelli e dalle fortificazioni: siamo stati la prima amministrazione comunale in Trentino a trovare l’accordo con la Fondazione, dopo è stata la volta di Arco», ricorda l’ex sindaco di Drena, oggi sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale.

Un’operazione lungimirante, la sua, visto che il castello è divenuto il simbolo della comunità di Drena e forse la sua ricchezza maggiore. «Alle casse comunali era costato circa 60 milioni di lire - racconta Zanetti - poi è toccato alla Provincia metterci i soldi per finanziarie il recupero e la ristrutturazione. Non ricordo la cifra, di certo non fu irrisoria. L’intervento prese il via subito e si concluse cinque anni più tardi, nel 1989: l’anno prossimo si festeggia il trentesimo anniversario dell’inaugurazione e l’amministrazione comunale, anche su input del consiglio, stava organizzando una serie di iniziative proprio per celebrare questo importante momento che ha segnato la storia della nostra comunità. È davvero un peccato che sia successa questa cosa ma non dobbiamo assolutamente perderci d’animo perché a tutto c’è rimedio, basta solamente volerlo».

Zanetti, che nel 2015 ha candidato a sindaco sfidando Michelotti, è pronto a dare una mano al sindaco di Drena nel caso serva persuadere la Provincia a mettere mano al bilancio per ridare al maniero l’aspetto che ormai tutti conoscono e amano. «Bisogna fare di tutto per rimettere il castello a disposizione dei cittadini di Drena e delle migliaia di visitatori così come era stato fatto nel 1989. È essenziale trovare il modo di risolvere questo problema», conclude. (gl.m.)

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