LA TERZA RACCOLTA DELL’ARCENSE Klaudio Findiku 

Nelle poesie il grande amore per l’Albania

ARCO. Un racconto prezioso di momenti vissuti assieme alla nonna scomparsa di recente. Pensieri dedicati alla patria natia, ad un amore che si è frantumato, al lago di Garda e alla natura. È “Copeza...


di Sara Bassetti


ARCO. Un racconto prezioso di momenti vissuti assieme alla nonna scomparsa di recente. Pensieri dedicati alla patria natia, ad un amore che si è frantumato, al lago di Garda e alla natura. È “Copeza Shipirti” – “Pezzi d’anima”, la terza raccolta di poesie del giovane poeta arcense Klaudio Findiku, presidente dell’associazione di volontariato Shqipet, che si è riproposto ai suoi lettori con un testo pieno di sentimento e di emozioni da raccontare.

«Il libro è un viaggio incredibile in un’anima divisa in frammenti, tormentata e ansiosa – ha dichiarato l’editore Fatmir Minguli – raccontata con una maturità che supera i limiti della giovinezza del poeta, e attraverso forme popolari di poesia che in alcuni casi sfoderano l’amato dialetto di Durazzo o Shijak».

“Copeza Shipirti” è un viaggio trasversale in novantatre componimenti, come nell’amore, quello per l’adorata nonna, per i genitori e per i parenti lontani, l’amore per l’amico Glei Mashi, per un uccello che si salva dai morsi di un serpente, e quello per le onde leggere del lago di Garda, che rieccheggiano il suono di quelle dell’ex Hotel Volga di Durazzo. Un’esplosione di sentimenti, la meditazione e le riflessioni profonde di un giovane che è emigrato in Italia ma che continua ad amare anche la sua terra d’origine, la lotta con le difficoltà che vive un immigrato, e la purezza dei componimenti.

«Il testo è un solenne giuramento alla continuità della perfezione – ha scritto Minguli – i sentimenti più profondi di un ventitreenne che vive tra i ricordi del passato legati al proprio Paese d’origine, e la speranza che il futuro dell'Albania, e non solo, possa essere sempre roseo».

A fine anno Klaudio Findiku darà alle stampe “Migrante in terra straniera”, il suo testo in lingua italiana, che racconta l’Albania, i viaggi delle “carrette del mare”, e gli esodi di coloro che, nelle giornate più calde di agosto, raggiungono i porti di Brindisi e Bari, alla ricerca di una possibilità migliore.

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