Linfano, approvato il piano attuativo 

Arco, maggioranza «sorda» alle richieste di ambientalisti e minoranze. Ma Ulivieri si smarca e si astiene


di Leonardo Omezzolli


ARCO. Nonostante l’accesa protesta e l’alta presenza degli ambientalisti durante il consiglio comunale di Arco tenutosi lunedì sera al Casinò, la seconda adozione del piano attuativo del Linfano è stata approvata con i voti della maggioranza ad eccezione dell’astensione del consigliere di Arco Bene Comune Tommaso Ulivieri, il non voto del consigliere Mauro Ottobre e l’assoluta contrarietà delle minoranze. Una seduta consigliare particolarmente tesa già prima dell’avvio dei lavori d’aula con gli ambientalisti che hanno fischiato l’assessore all’urbanistica Stefano Miori e il primo cittadino Alessandro Betta. In aula la tensione dei moti ambientalisti si è riversata in un vivace dibattito tra i consiglieri di maggioranza, di minoranza e gli assessori della giunta arcense accompagnati dai mormorii del pubblico attento ad ogni parola pronunciata. Una serata annunciata anticipatamente come movimentata e che proprio per questo ha visto la presenza della polizia locale intercomunale con due uomini in divisa oltre al comandante Marco D’Arcangelo.

Se le posizioni delle minoranze erano facilmente intuibili d’effetto è stata la posizione di Ulivieri. «Non posso votare un’adozione di norma - ha dichiarato in aula - che, di fatto, ripropone il testo della prima adozione. Testo che avevo accettato con riserva legandolo allo sviluppo dell’ordine del giorno per un “P-Arco” (parco verde da inserire nella programmazione del Linfano ndr), votato a settembre». E che quell’ordine del giorno non sia stato considerato lo hanno ribadito anche altri consiglieri. «È necessario un cambio di direzione e di mentalità di tutte le amministrazioni - ha affermato la consigliera Lorenza Colò -. Non si può continuare sulla via del cemento. Non ci date dati a sufficienza, il percorso partecipativo andava affrontato in maniera più completa mentre si è ridotto a un semplice incontro con Amsa, si sacrifica un’altra area agricola di pregio per realizzare una serie di strutture tra loro nemmeno compatibili». Piano confusionario anche per Giovanni Rullo: «Quello che emerge è una grande confusione, si va a favorire un privato con dei bonus volumetrici per il trasferimento dell’area commerciale a nord della statale e gli stessi servizi provinciali riportano timori per un insediamento urbanistico di tipo irreversibile». Negativo anche il giudizio di Claudio Del Fabbro. «Vi è una mancanza di capacità politica sul nostro territorio - ha sentenziato Del Fabbro -. Ritengo non sia una buona variante buona, si poteva guardare alla vocazione outdoor del nostro territorio». Opinioni completamente respinte dalla maggioranza che ha rivendicato le proprie scelte nel rispetto del programma con scelte mirate anche ad attendere il piano territoriale di Comunità.













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