Panorama-Pineta, le minoranze si oppongono alla delibera
NAGO TORBOLE. Dopo le polemiche e il botta e risposta con la maggioranza, dalla minoranza di Nago-Torbole hanno presentato formale opposizione contro la delibera «che ha di fatto censurato la...
NAGO TORBOLE. Dopo le polemiche e il botta e risposta con la maggioranza, dalla minoranza di Nago-Torbole hanno presentato formale opposizione contro la delibera «che ha di fatto censurato la discussione in Consiglio comunale» sulla sentenza del trga di Trento sul compendio Panorama-Pineta. L’atto è firmato da Eraldo Tonelli e Giovanni “Johnny” Perugini di Partecipiamo per Nago-Torbole, da Francesco Mazzoldi di Insieme e dal consigliere indipendente Giuliano Rosà.
Secondo gli oppositori, la questione pregiudiziale sollevata sarebbe contraria all’articolo 11 dello statuto comunale (in particolare laddove si dice che il Consiglio è «l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Comune» e che «esercita su tutte le attività del Comune il controllo affinché l’azione complessiva dell’ente consegua gli obiettivi stabiliti negli atti fondamentali»), così come all’articolo 2 (che specifica che il Comune «si ispira ai principi della imparzialità, della partecipazione, della responsabilità, della semplicità, della trasparenza delle procedure» e garantisce l’accesso agli atti). Inoltre, per Tonelli e gli altri la questione pregiudiziale sarebbe carente nelle motivazioni, che fanno riferimento al fatto che l’argomento sarebbe già stato affrontato in precedenza, menzionando anche inopportune ingerenze: «Non è vero – argomentano dalla minoranza – che l’argomento è stato discusso. Non si vede poi come una relazione sulla dichiarazione fatta ai giornali possa rappresentare ingerenza nel procedimento».
Gli oppositori aggiungono che il giudizio è concluso e dunque attendevano di conoscere le decisioni conseguenti del Comune: «Non si è chiesta la convocazione su questioni bagatellari, ma su un intervento edilizio importante, su area di grande pregio, e quindi di primario interesse della collettività». Di qui la richiesta della revoca della delibera sulla questione pregiudiziale, per poter «dare informazione e trasparenza al procedimento giudiziario». (m.cass.)