Fedrigoni, Olivi incontrerà l’ad 

Lo ha detto l’assessore provinciale ai sindacati nel confronto post-cessione



ALTO GARDA. Dopo l’ufficializzazione della vendita del gruppo, si è svolto ieri a Trento – su richiesta delle organizzazioni sindacali – l’incontro tra l’assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro Alessandro Olivi e i rappresentanti dei lavoratori sulla questione Fedrigoni. Si è trattato di uno scambio di vedute preliminare nel corso del quale Claudia Loro di Slc-Cgil, Lorenzo Pomini di Fistel-Cisl e Alan Tancredi di Uilcom-Uil – presenti assieme a componenti della rsu aziendale – hanno chiesto a Olivi (affiancato da funzionari provinciali) di fare pressione in maniera costruttiva sulla nuova proprietà (il fondo americano Bain Capital private equity, che ha acquistato il 90% del gruppo), perché ancora oggi i sindacati (e dunque, anche i dipendenti, poco meno di seicento tra Varone e Arco) si trovano all’oscuro riguardo a molte cose, a cominciare dai tempi di trasferimento di azienda, oltre che sul piano industriale. Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil attendono indicazioni e si augurano che anche la parte politica faccia la propria parte per tutelare i lavoratori di questa realtà produttiva importante per il Trentino e le rispettive famiglie: non c’è preoccupazione di per sé, ma la mancanza di informazioni potrebbe ingenerarla, per questo – al netto dei tempi tecnici – i sindacati hanno urgenza di conoscere l’orientamento della nuova guida aziendale. Da parte sua l’assessore – cogliendo lo spirito delle richieste, che comprendevano anche quella di farsi parte attiva nell’ambito di un dialogo interregionale con gli altri territori coinvolti (Veneto, Lombardia, Marche e Umbria) – ha fatto sapere di avere avuto contatti con Fedrigoni e con il nuovo ad Eugenio Berenga, il quale avrebbe fatto sapere di avere bisogno di un paio di mesi per farsi un quadro della situazione. (m.cass.)















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