Arco festeggia i 99 anni dell’alpino Lino Gobbi
La cerimonia. Una folta schiera di autorità e amici alla Residenza Sacro Cuore di Bolognano per il compleanno del reduce di Russia, medaglia d’onore della Presidenza della Repubblica
Arco. Sono novantanove le primavere per Lino Gobbi, alpino reduce di Russia, gonfalone d’argento del Comune di Arco. La festa si è svolta domenica, nella Residenza Sacro Cuore di Bolognano. Accolti dal Padre Superiore Ilario Verri erano presenti i rappresentanti delle istituzioni politiche, militari e religiose della città, l’assessora Silvia Girelli per il Comune, il capogruppo degli alpini Carlo Zanoni, don Francesco Scarin, il comandante dei carabinieri Mirko Sollecito e il suo vice Giorgio Dalrì, il Coro Castel e una rappresentanza del Coro in congedo della Brigata Alpina Tridentina.
Una vera e propria invasione che ha fatto la felicità dello splendido novantanovenne e dei suoi familiari. Lino Gobbi ha voluto salutare i presenti con una stretta di mano e una carezza, ascoltando commosso i saluti delle autorità e tornando con la mente ai ricordi della giovinezza. I canti del Coro Castel hanno poi rallegrato l’atmosfera. «Carissimi alpini e amici - sono state le sue parole - quell’abbraccio che desidero per l’animo vostro non mi è possibile dare ma so che mi siete vicini e già questo mi rende sereno. Anche se non so scrivere un saluto, un augurio senza andare a quei tempi lontani per misurar anche solo quel che ci costò quel volersi bene e quel sospirar della bontà Celeste. Quel briciolo di pace che potesse ricordar quegli angeli, che potesse raccontar quegli orrori alle nostre mamme ed ai nostri papà. Mi abbraccio a voi perché non sia mai dimenticato questo olocausto mentre vi invito a tener caro quel motto “Bisogna aver dato tanto per capire che c’è ancora tanto bisogno di dare”».
Classe 1921, appena ventenne Lino Gobbi è stato inviato prima sul fronte russo e poi su quello jugoslavo. Dopo l’8 settembre deportato in Germania, è stato liberato nel 1945, riuscendo in seguito a riprendere una vita di normalità. Ad Arco ha continuato il suo lavoro di contadino, dedicandosi a far crescere la Cooperativa Contadini di Arco e rivestendo per 14 anni la carica di presidente. Ma è stato anche consigliere della Cassa Rurale per 23 anni. Capogruppo degli alpini per 5 anni, oggi è socio onorario. Nel gennaio del 2015 ha ricevuto la Medaglia d’Onore della Presidenza della Repubblica, in ottobre dello stesso anno è stato nominato Trentino dell’Anno e nel 2016 insignito dell’onorificenza al merito del gonfalone d’argento del Comune di Arco.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.