Anche il trofeo Beppe Viola si arrende al rischio virus 

La scelta. Il comitato organizzatore ha preso ieri sera la decisione definitiva sull’evento Solo dodici squadre avevano dato l’ok, ma i problemi di gestione sarebbero stati complessi


Daniele Loss


Arco. Il torneo “Città di Arco - Beppe Viola” non si farà. La dolorissima decisione è stata assunta, in via definitiva, iera sera dal Comitato Organizzatore della prestigiosa manifestazione a carattere internazionale riservata alla categoria Under 17.

L’emergenza Coronavirus ha indotto diverse società tra le 16 invitate a rispondere “no, grazie” e, anche un’edizione ridimensionata, avrebbe comportato numerose difficoltà per gli organizzatori per rispettare l’ordinanza e i consigli della Provincia Autonoma di Trento in ambito di organizzazione e gestione di eventi ludico - sportivi.

“A malincuore - spiega Roberto De Laurentis, presidente dell’Arco 1895, società che da sempre organizza la manifestazione e membro del Comitato Organizzatore - abbiamo preso questa decisione, dovuta soprattutto alla difficoltà, o addirittura impossibilità, di garantire le condizioni di sicurezza per i partecipanti. Il riferimento è agli spostamenti con i pullman, alla gestione di spogliatoi e docce e all’arrivo anche di altre persone, leggasi addetti ai lavori e genitori, sul territorio provinciale. Ribadisco: è stata una scelta che ci rattrista moltissimo, perché il “Città di Arco - Beppe Viola” è una manifestazione storica in ambito giovanile a livello italiano e un torneo importantissimo per il nostro territori, ma non potevamo fare altrimenti”.

Quella programma dal 12 al 17 marzo prossimi sarebbe stata la 49esima edizione di una delle due kermesse giovanili più importanti della Penisola, assieme al “Torneo di Viareggio”, nel quale però si confrontano le formazioni “Primavera”.

Dodici delle sedici formazioni invitate avevano risposto positivamente (tra le quali, ovviamente, l’Arco, la Rappresentativa del Comitato Provinciale Autonomo di Trento e l’Fc Alto Adige) e, allora, perché non pensare ad una manifestazione ridimensionata con tre gironi anziché quattro?

“Non avrebbe avuto senso ridimensiorci rispetto alla formula originaria - conclude De Laurentis - e poi, a livello di disposizioni, non sarebbe cambiato molto. Non dimentichiamoci che se il “Città di Arco - Beppe Viola” ha sempre funzionato come un orologio svizzero il merito è in gran parte dei volontari che, in tale circostanza, avrebbero dovuto assumersi responsabilità eccessive. E, comunque, la presenza sul territorio sarebbe stata comunque massiccia e, dunque, ugualmente di difficilissima gestione”.

La prima edizione del torneo fu organizzata nel 1972 da Franco Viola, ex allenatore e poi dirigente dell’Olimpia Calcio. Da allora, con cadenza annuale, la manifestazione è sempre andata in scena, senza alcuna interruzione, ed è stata una continua “vetrina” per calciatori poi affermatisi ai massimi livelli nazionali e internazionali e occasione di confronto ad alto livello sportivo. L’appuntamento è, dunque, al 2021 anche con i premi strettamente connessi al “Beppe Viola”, il più importante dei quali è certamente “L’allenatore dei sogni”, votato direttamente dai protagonisti della manifestazione e dedicato ai tecnici delle squadre nazionali di serie A e serie B.













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