Ambiente

Rifiuti, associazioni contro la Provincia: «Dietro al consorzio Egato la fissazione per l'inceneritore»

Conferenza stampa di 18 realtà trentine che criticano le modalità pensate per il futuro sistema centralizzato di gestione: la giunta ha deciso di esercitare un braccio di ferro con i territori, è accecata dall'idea di realizzare un impianto termico per la chiusura del ciclo



TRENTO - "Su un tema come la gestione integrata dei rifiuti non è possibile agire così". A dirlo è Pietro Zanotti, del direttivo di Italia nostra, nel corso della conferenza stampa indetta dalle 18 associazioni ambientaliste trentine per parlare dell'Egato, il consorzio per la gestione integrata dei rifiuti urbani istituito da una convenzione firmata a dicembre dalla giunta provinciale di Trento, dal Consiglio delle autonomie locali e dalle Comunità di Valle.

Un tema che, aggiunge Zanotti, è stato "reso molto caldo perché la giunta ha deciso di esercitare un braccio di ferro con i territori". Sul tema dei rifiuti, incalza, "ci deve essere collaborazione e cooperazione tra giunta e territori: vuol dire che le scelte vanno fatte di comune accordo. Anche perché sono i territori che hanno portato il Trentino a questi livelli" di raccolta differenziata. 

Per questo le associazioni definiscono l'Egato un "elefante in una cristalleria": "Elefante per la prepotenza con la quale si esercita questa funzione, e di cristalliera perché il ciclo di gestione dei rifiuti è estremamente delicato".

Le 18 associazioni contestano la mancanza di uno statuto del consorzio, che ha come obiettivi, sottolinea Zanotti, "l'efficienza, l'efficacia e l'economicità nella gestione dei rifiuti", ma che "si presenta ai territori senza delineare come raggiungerebbe questi obiettivi. Tanto più che il Trentino ha la seconda tariffa per i rifiuti più bassa d'Italia".

Sullo sfondo, insiste Zanotti, c'è sempre il tema dell'inceneritore. Gli obiettivi dell'Egato "non sono chiari perché la giunta è accecata dall'idea di realizzare un inceneritore per la chiusura del ciclo dei rifiuti". Sul tavolo, sottolineano le associazioni, c'è anche un problema di natura sindacale: "L'Egato dice che realizzerà la propria struttura amministrativa, nonostante non dica nemmeno se sarà nominato un direttore, parlando solo di un presidente. Viene pericolosamente detto che i Comuni dovranno, nei primi due mesi, affiancare l'Egato, e che poi l'Egato agirà con la sua struttura personale. E i dipendenti dei Comuni? Li lasciamo a casa?", conclude Zanotti.

[foto credits: ufficio stampa Provincia autonoma di Trento]













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