Se l’autostrada arriva al mare: Autobrennero e la sfida dell’intermodalità
Autobrennero scommette sull’intermodalità con l’obiettivo di trasformare l’A22 nel primo Green Corridor d’Europa, dalle Alpi all'Adriatico
Dalle Alpi all’Adriatico il passo, in futuro, sarà davvero breve. Nel progetto di Green Corridor con cui Autostrada del Brennero mira a disegnare la mobilità del futuro infatti l’integrazione sempre più efficace e rapida tra i vari sistemi di trasporto riveste un ruolo fondamentale.
Ecco dunque il potenziamento dell’interporto a Trento nord. Ecco la decisione realizzare un nuovo polo intermodale in una posizione strategica come quella di Isola della Scala, nei pressi di Verona, in sinergia con Quadrante Europa.
Ma ecco anche una nuova frontiera, quella dell’acqua. Autostrada del Brennero è determinata a sviluppare il porto di Valdaro che collega Mantova al mare attraverso 136 chilometri di canali navigabili, prolungando così idealmente l’autostrada fino all’Adriatico.
Puntare sulla collaborazione fra gomma, rotaia e acqua significa del resto sgravare l’autostrada dal traffico e contemporaneamente contribuire ad abbattere le emissioni inquinanti. Per questo Autobrennero ha iniziato ad investire in questa direzione fin dagli Novanta: oggi il Gruppo Autobrennero è il secondo operatore nazionale del settore merci e grazie alle società ferroviarie Rtc SpA, In Rail SpA e Lokomotion GmbH mobilita quasi 20.000 treni all’anno, contribuendo così a spostare dall’autostrada alla rotaia 1.000 mezzi pesanti al giorno.
Il che si traduce in ben 200.000 tonnellate circa di Co₂ risparmiate all’ambiente. Numeri che non potranno che crescere con l’apertura del Tunnel di Base del Brennero, su cui la società investe e che è prevista per il 2032.
Il BBT permetterà infatti lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria anche nel settore merci. La capienza della rete aumenterà di 60-90 treni al giorno e i carichi potranno essere del 20% più pesanti, visto che saranno abbattuti i limiti posti dalle pendenze.