Torna ad aggredire la madre e le sottrae il bancomat: arrestato 32enne trentino
I carabinieri hanno fermato il giovane già condannato per le violenze inferte alla mamma: nonostante il divieto di avvicinamento è tornato a casa in cerca di soldi
TRENTO. Un 32enne trentino, già destinatario della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla madre, a causa delle perduranti condotte violente, alle quali per anni aveva sottoposto la donna e per cui era già stato condannato, è stato tratto in arresto e associato al carcere.
I Carabinieri della Compagnia di Trento, a metà febbraio, dopo un intervento presso la loro abitazione e sulla base dei successivi accertamenti, avevano deferito l’uomo alla magistratura per le forti aggressioni verso la madre, al più determinate dall’esigenza di denaro e che erano giunte -per impedirle di chiedere aiuto- a sottrarle anche il telefono cellulare. Per cui, definito un chiaro stato di sopraffazione, in cui era costretta a vivere l’anziana signora, l’Autorità Giudiziaria, su richiesta della Procura della Repubblica di Trento, ha emesso il provvedimento cautelare di allontanamento, che avrebbe dovuto far cessare la penosa situazione. Differentemente, malgrado la misura, lunedì scorso i Carabinieri della Sezione Radiomobile sono stati nuovamente chiamati a intervenire presso l’abitazione della donna, su segnalazione di un vicino, per un litigio in corso e giunti sul posto hanno trovato l’uomo nell’appartamento, in violazione del provvedimento, mentre l’anziana madre era nuovamente esposta alle sue aggressioni, in forte stato di agitazione.
È stato possibile accertare che il giovane aveva reiteratamente violato il divieto di avvicinamento, sempre per la pretesa di denaro, come accaduto anche quella mattina, quando sottratto il bancomat alla donna, aveva effettuato diversi indebiti prelievi di contante. Quindi un’ulteriore informativa alla magistratura, ha condotto nella giornata di mercoledì 14 aprile all’esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere del giovane, che ora è ristretto presso la Casa Circondariale di Spini di Gardolo.
In questo caso, il senso civico del vicino di casa è stato determinante, per consentire ai Carabinieri di intervenire e interrompere l’azione criminosa dell’uomo, imperterrito nella persecuzione della genitrice, impedendole anche di telefonare in cerca di aiuto.