Reddito di garanzia, arrivano 18 milioni di euro
Il provvedimento all’esame della Quarta Commissione. L’assessore Rossi: «Esempio unico in Italia»
TRENTO. Il nuovo regolamento per il reddito di garanzia in Trentino è stato illustrato dall’assessore provinciali alle Politiche sociali, Ugo Rossi, alla quarta Commissione, che lo voterà domani. Rossi ha ricordato come sia un esempio unico in Italia e un fattore «importante per il sistema del welfare trentino», che vede appositamente stanziati 18 milioni di euro per quest’anno. Ha spiegato come i requisiti d’accesso siano stati rivisti, «anche per ridurre al minimo il rischio dell’assistenzialismo e delle furbizie» e ha riferito di una tendenza alla crescita della domanda, quindi della spesa, che ritiene sia da contenere.
Tra le novità, ci sono il requisito dei tre anni di residenza esteso ai componenti del nucleo familiare, se intendono essere considerati per determinare il ’pesò dell’assegno, e la sospensione dal beneficio per chi porta false dichiarazioni. Ci sono poi l’obbligo d’iscrizione ai centri per l’impiego, a corsi professionali e di lingua italiana, quello di lasciare passare quattro mesi tra una domanda e l’altra, il calo della quota proporzionalmente alla lunghezza del periodo di disoccupazione, infine la sospensione del diritto per chi commette reati.
Qualche perplessità da Mattia Civico (Pd) perché «proprio nella marginalità e nella povertà si manifestano la microcriminalità e gli atteggiamenti antisociali», quindi la richiesta di «uno sforzo per recuperare queste persone». Critica sulla possibilità di ritrovare lavoro «perché è proprio il lavoro che manca», la consigliera della Lega Nord Franca Penasa, come sullo stanziamento di 18 milioni di euro, fattore evidenziato anche da Claudio Eccher (Civica per Divina).