Primo giorno in cantina per il commissario Bertuol
MORI. Il commissario Bertuol ha fatto ieri il suo primo ingresso alla cantina Mori Colli Zugna. “Incrociando” i Nas che erano ancora in cantina per le ultime verifiche. Ha trovato dissequestrati due...
MORI. Il commissario Bertuol ha fatto ieri il suo primo ingresso alla cantina Mori Colli Zugna. “Incrociando” i Nas che erano ancora in cantina per le ultime verifiche. Ha trovato dissequestrati due dei tre uffici: quelli dove il lavoro degli inquirenti si ritiene a questo punto completato. Tra l’altro con una curiosità: da un cassetto di una scrivania sono spuntati 2000 euro in banconote da 50. Sulla presenza dei quali saranno ovviamente compiute ora le dovute verifiche.
Sul fronte dell’indagine, almeno per il versante moriano, non ci sarebbero novità di rilievo. Si ipotizza un rapido dissequestro dei 50 mila litri di vino “in conto terzi”, ovvero presente in cantina ma frutto dichiarato della lavorazione di uve altrui e destinato a tornare a quei produttori per la commecializzazione. In linea teorica non ci sono ragioni per tenere bloccato anche quel vino, anche se nella pratica la difficoltà deriva dalla necessità di individuarlo con certezza. È comunque una goccia, nel mare dei 7 milioni di litri presenti in cantina. Vino sul futuro del quale non è possibile azzardare pronostici almeno fino all’arrivo dell’esito degli esami commissionati ai laboratori di Conegliano Veneto e di Catania.
L’altra cantina coinvolta, la Collis di Verona, ha presentato ricorso contro i sequestri patiti al tribunale del riesame, incaricando di seguire la vicenda l’avvocato padovano Paolo Marson. La pronuncia sia pure limitata alla misura cautelare su questo ricorso sarà anche il primo vaglio da parte di un magistrato dell’intera operazione e forse permetterà di capire qualcosa in più su cosa stiano effettivamente sospettando gli inquirenti. Non risulta ad oggi alcuna iniziativa legale analoga da parte della cantina Mori Colli Zugna. (l.m)